SOUNDREEF SPERA ANCORA NEI PLAYOFF: É UNA SERIE A2 PARADOSSALE

News inserita il 17-04-2018 - Mens sana Basket

Serve una serie di incastri favorevoli, ma i biancoverdi possono centrare la post season. Addirittura da settimi

Due giorni dopo, la sconfitta di Roma è sempre lì a bruciare sulla pelle. Inutile girarci troppo attorno, l’occasione era ghiottissima e la Soundreef non ha saputo coglierla: poteva essere settima in classifica a 40’ dalla fine della regular season, la squadra di coach Mecacci, con una vista suggestiva sui playoff, e invece il ko in volata contro la Virtus quella finestra l’ha socchiusa.

Socchiusa e non sbarrata, perché al netto delle recriminazioni, tutte doverose e necessarie (tirare 15 su 26 dalla lunetta, ad esempio, è un harakiri pazzesco in una gara decisiva), il paradosso di una stagione indecifrabile come quella che la Mens Sana sta vivendo lascia a disposizione uno spiraglio per agganciare i playoff in extremis. Tutto, o quasi, ruota attorno a due campi.

Quello di Siena, dove la Mens Sana deve battere Tortona, e quello di Roma, sul quale Agrigento deve cedere ai padroni di casa dell’Eurobasket: ammesso che questa “condicio sine qua non” venga rispettata (attenzione ai capitolini, che non hanno motivazioni perché già salvi e fuori dai playoff…ma non si sa mai, o almeno si spera che sia così), non andrà trascurata l’ulteriore componente relativa al piazzamento di Rieti e Treviglio, con i sabini che giocano a Legnano e i bergamaschi che recuperano giovedì in casa contro Reggio Calabria e poi chiudono domenica a Biella. Dovessero infatti arrivare due vittorie per Treviglio ed una per Rieti, la Mens Sana sarebbe fuori dalle prime otto posizioni, qualsiasi cosa succeda nell’ultima giornata. In viale Sclavo e nella capitale.

Sempre a proposito di paradossi. La Soundreef può non solo qualificarsi in extremis al playoff, può addirittura farlo come settima classificata. Lungo e complesso il novero degli incastri che devono verificarsi (una “mischione” di tre o più squadre a quota 28 punti è l’ipotesi più gradita in tal senso), ma può succedere. E tanto basta a concentrarsi sul prossimo appuntamento, rimandando più in là nel tempo qualsiasi giudizio definitivo sulla qualità di questa strana, oltre che poco appassionante, annata biancoverde.

Matteo Tasso

 

 

 

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