Nuovo progetto di umanizzazione delle cure, tra innovazione e cultura. Nei monitor dei reparti di degenza, 5 canali tematici per stimolare il benessere emotivo e ridurre l'ansia del ricovero ospedaliero
Dalla finestra dell’ospedale, Monica guardava in silenzio la città che si svegliava. Era marzo 2021, piena pandemia, e lei, ricoverata al Santa Maria alle Scotte di Siena, trovava nella vista della città una fonte di conforto. “Anche lei ti cura, discreta”, scriveva sul suo profilo Facebook, condividendo foto e pensieri che parlavano di resilienza e speranza.
Proprio da quelle parole e da quello sguardo è nato il progetto “Siena ti accoglie con il cuore”, presentato ufficialmente nei giorni scorsi dall’Azienda ospedaliero-universitaria Senese. L’iniziativa porta la bellezza, la cultura e lo spirito della città direttamente nei reparti, grazie a cinque canali tematici visibili gratuitamente su oltre 600 schermi presenti nelle stanze dei pazienti.
I canali, numerati dal 999 al 995, trasmettono contenuti che parlano di Siena e della sua identità: dalla santa messa in diretta dalla cappella dell’ospedale, al panorama della città ripreso da una webcam sul tetto, accompagnato dalle musiche della Banda Città del Palio. Ci sono poi video dedicati all’arte e ai paesaggi senesi, approfondimenti sul Palio a cura di Canale 3 Toscana, e commedie teatrali della compagnia “La Sveglia”. Un viaggio dentro Siena, pensato per chi, in ospedale, ha bisogno di sentirsi meno solo.
«Un’iniziativa che mette al centro il benessere emotivo dei pazienti – ha spiegato il direttore generale dell’Aou Senese, professor Antonio Barretta –. La cultura può rendere l’ospedale un luogo più umano, più vicino alle persone».
Soddisfazione anche da parte dell’assessore alla sanità del Comune di Siena, Giuseppe Giordano, che ha sottolineato come «umanizzare le cure non debba essere una moda, ma una priorità quotidiana. Rendere i pazienti partecipi della vita della città è un modo concreto per farli sentire accolti e parte di una comunità».
Il progetto, aperto alla collaborazione con altre realtà locali, è solo il primo passo. «Per chi è ricoverato – ha aggiunto il professor Andrea Fagiolini, direttore del Dipartimento Salute Mentale – vedere scorci familiari, seguire la vita che continua fuori, può aiutare a ridurre ansia e senso di isolamento. Anche solo la vista del cielo o di un panorama può avere un effetto terapeutico».
In prima fila, alla presentazione, anche Monica Belli, la paziente che con le sue parole ha ispirato tutto. E oggi quelle parole, nate in un momento difficile, stanno portando conforto a tanti altri.