Grazie all'analisi delle immagini delle telecamere e alle testimonianze raccolte, gli investigatori sono riusciti a risalire al presunto responsabile
Siena, minore trasferito in comunità dopo uno scippo
Un ragazzo minorenne residente a Siena è stato trasferito in una comunità di Catanzaro su ordine del Tribunale per i Minorenni di Firenze. La decisione è arrivata al termine di un’indagine della Squadra Mobile di Siena, che ha ricostruito nei dettagli un episodio di furto con strappo avvenuto nel marzo scorso.
Il fatto risale alla mattina del 24 marzo, quando un giovane di 22 anni era seduto su una panchina in Piazza Gramsci, in attesa del bus per l’Università per Stranieri. Un ragazzo si è avvicinato chiedendogli se le collane che indossava fossero vere. Dopo aver finto interesse, le ha afferrate e strappate dal collo con un gesto rapido, per poi darsi alla fuga.
Grazie all’analisi delle immagini delle telecamere e alle testimonianze raccolte, gli investigatori sono riusciti a identificare il presunto responsabile, già noto alle forze dell’ordine per episodi simili avvenuti in città e provincia.
Il giudice ha disposto il trasferimento in comunità fuori regione, valutando il rischio concreto che il giovane potesse compiere nuovi reati simili, dato anche il suo coinvolgimento in altri episodi di criminalità nel centro storico senese. L’obiettivo è offrirgli un percorso educativo più rigido, lontano dall’ambiente in cui viveva.
Il questore di Siena, Ugo Angeloni, che già ad aprile aveva firmato per lui un provvedimento di divieto di accesso ai locali pubblici (DA.CUr.) per tre anni, ha elogiato il lavoro del dirigente della Squadra Mobile, Commissario Capo Fausto Camisa, e del suo team per la rapidità ed efficacia con cui sono state condotte le indagini.
Si rappresenta che il procedimento penale verte nella fase delle indagini preliminari e che, per il principio della presunzione di innocenza, la responsabilità della persona sottoposta ad indagini sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.