SIENA, POLIZIOTTI TRA DEGRADO E BARRIERE: "LA QUESTURA È UN PERICOLO PER CHI CI LAVORA"

News inserita il 05-10-2025 - Cronaca Siena

Il paradosso: "Chi difende la sicurezza lavora senza sicurezza!". La denuncia del sindacato di Polizia Lavoro & Libertà

Siena, allarme rosso nella Questura: edifici fatiscenti e barriere architettoniche mettono a rischio agenti e cittadini

Un allarme rosso per la sicurezza, la dignità e l’efficacia del servizio pubblico è stato lanciato dal sindacato di Polizia Lavoro & Libertà, che denuncia le gravi condizioni della Questura di Siena e della Caserma di via delle Sperandie. Due edifici storici — del XIV e XVII secolo — che, secondo il sindacato, versano in uno stato di degrado tale da mettere quotidianamente a rischio l’incolumità di personale e cittadini.

La Questura è ospitata in un immobile privo di percorsi accessibili, se non per l’ingresso principale. Gli uffici ai piani superiori, dove si trovano reparti cruciali, sono raggiungibili solo tramite scale interne: una barriera insormontabile per chi ha ridotta mobilità e un ostacolo alla piena autonomia del personale con limitazioni funzionali.

Situazione ancora più critica nella Caserma di via delle Sperandie, dove uffici e alloggi al primo piano sono accessibili unicamente attraverso due scalinate in marmo, lunghe circa cinquanta gradini, scivolose e pericolose. Un rischio concreto di cadute e infortuni per agenti, impiegati e utenti.

Entrambe le sedi risultano non conformi alle norme sull’abbattimento delle barriere architettoniche, impedendo di fatto l’accesso ai servizi pubblici per le persone con disabilità e violando i principi di pari dignità.

Nonostante negli anni siano state inviate numerose segnalazioni e richieste di intervento a istituzioni locali e nazionali, nulla è cambiato. La Segreteria provinciale del sindacato Lavoro & Libertà di Siena denuncia l’inerzia delle amministrazioni e sottolinea come, nonostante proposte concrete e strutture alternative già individuate, non siano stati adottati provvedimenti.

Intanto, la proprietà della caserma continua a incassare migliaia di euro all’anno dallo Stato per un affitto che non corrisponde a un immobile sicuro: il tetto perde, gli impianti elettrico e idrico sono obsoleti, gli alloggi spesso privi di servizi igienici e docce calde. Gli infissi logori e l’assenza di isolamento termico costringono gli agenti a ricorrere a stufette personali, con evidenti rischi elettrici e sprechi energetici.

Negli uffici al piano terra — immigrazione, polizia scientifica e amministrazione — si lavora tra sbalzi termici e condizionatori portatili senza scarichi esterni, che obbligano a tenere le porte aperte e creano pericolose condense sul pavimento. Proprio una buca non riparata ha causato, di recente, la caduta di un pensionato della Polizia durante la festa della Polizia di Stato 2025.

Secondo il sindacato, lo stato degli edifici pone seri dubbi sulla conformità al Decreto Legislativo 81/2008, che regola salute e sicurezza sul lavoro. Si chiedono verifiche immediate sull’idoneità dei luoghi di lavoro, valutazioni sui rischi legati alle scalinate e agli spazi angusti, e provvedimenti urgenti per la tutela del personale.

La società proprietaria, accusano i rappresentanti sindacali, non esegue i lavori di manutenzione, mentre le amministrazioni comunali che si sono succedute hanno preferito dirottare risorse su altri progetti, ignorando il problema. Le soluzioni alternative prospettate — dal palazzo di viale Sardegna all’ex catasto di Vico Alto — risultano al momento inagibili o economicamente insostenibili.

Anche l’ipotesi della nuova Questura in zona Cerchiaia si è arenata per la presenza di amianto e detriti pericolosi mai bonificati, mentre l’ex distretto militare di Porta Pispini sarebbe ostacolato da presunti interessi privati e interventi non autorizzati in area pubblica.

A pochi giorni dalle elezioni regionali del 12 ottobre 2025, la denuncia è pesante: «È inaccettabile – afferma la Segreteria di Lavoro & Libertà – che lo Stato continui a pagare affitti per edifici insicuri e a tollerare condizioni di lavoro umilianti per chi ogni giorno garantisce l’ordine pubblico».

Il sindacato chiede ora verifiche tecnico-documentali immediate, controlli sull’agibilità e la sicurezza strutturale degli edifici, e una calendarizzazione trasparente dei progetti di trasferimento o ristrutturazione.

Un appello ai media locali e regionali: «Raccontate questa emergenza – scrivono – perché la sicurezza e la dignità dei poliziotti non possono più essere sacrificate sull’altare dell’indifferenza politica e degli interessi economici». (Nella foto il Segretario Generale Nazionale Maurizio Coluccio)

 

 

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