SFRUTTAMENTO DI LAVORATORI IN PROVINCIA DI SIENA: ESEGUITA MISURA CAUTELARE

News inserita il 01-11-2024 - Cronaca Siena

Operazione congiunta di Carabinieri e Guardia di Finanza. Sequestro preventivo di oltre 100mila euro

Sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, i Carabinieri e la Guardia di Finanza di Siena hanno avviato un'importante operazione di sequestro preventivo nei confronti del titolare di una ditta individuale, accusato di sfruttamento della manodopera. L'inchiesta, che punta a contrastare il fenomeno del caporalato e delle condizioni di lavoro degradanti, ha preso avvio dopo un controllo del Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri, poi supportato dalla Stazione Carabinieri di Sinalunga.

L'indagine è iniziata con un'ispezione accurata presso un’azienda della provincia di Siena, gestita da un cittadino extracomunitario, in cui si sospetta il sistematico sfruttamento di almeno cinque lavoratori anch'essi extracomunitari. Gli accertamenti hanno evidenziato numerose violazioni della normativa sul lavoro, in particolare riguardanti gli orari lavorativi e le retribuzioni. Gli inquirenti ipotizzano che il titolare abbia approfittato delle condizioni di bisogno in cui si trovavano i dipendenti, obbligandoli a turni estenuanti e offrendo retribuzioni ben al di sotto dei minimi previsti dai contratti collettivi nazionali. La condotta del datore di lavoro avrebbe dimostrato un totale disinteresse per le condizioni di sicurezza e le norme basilari di tutela dei diritti dei lavoratori, esponendoli a situazioni insostenibili e trascurando le condizioni atmosferiche durante l’orario di lavoro.

Successivamente, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Siena hanno svolto ulteriori indagini per ricostruire il profilo economico e finanziario dell’imprenditore. L’attività della Guardia di Finanza si è focalizzata sulla stima degli illeciti profitti accumulati e sul conseguente recupero degli stessi, assicurandosi che il sequestro coprisse l’intero ammontare delle somme ottenute ingiustamente ai danni dei lavoratori.

Le prove raccolte hanno portato il Pubblico ministero a richiedere misure cautelari per evitare sia la reiterazione delle condotte illecite sia l'inquinamento probatorio. Il Giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta, disponendo un sequestro preventivo di circa 105.000 euro, pari al presunto profitto illecito. La somma sequestrata rappresenta un primo passo verso il risarcimento dei lavoratori sfruttati e la ricostruzione di condizioni lavorative dignitose. Contestualmente, è stato disposto il commissariamento della ditta, una misura finalizzata a garantire la legalità nelle operazioni dell'azienda e a tutelare ulteriormente i dipendenti.

Si rappresenta che il procedimento penale verte nella fase delle indagini preliminari e che, per il principio della presunzione di innocenza, la responsabilità della persona sottoposta ad indagini sarà definitivamente accertata solo ove intervenga la sentenza irrevocabile di condanna

 

 

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