L'assessore ai servizi sociali ha risposto all'interrogazione dei consiglieri del gruppo Fratelli d'Italia (Monica Crociani, Pierluigi De Angelis e Marco Ballini)
Siena, ritardi nella trasmissione dei documenti da parte della Società della Salute: il Comune lancia l'allarme
Durante il Consiglio comunale di giovedì 19 giugno, l’assessore ai Servizi sociali Micaela Papi ha lanciato un segnale d’allarme: la Società della Salute senese non ha inviato al Comune di Siena le relazioni trimestrali obbligatorie previste dalla normativa regionale, ostacolando così il controllo economico-finanziario sulle attività del consorzio.
La questione è emersa in risposta a un’interrogazione presentata dai consiglieri di Fratelli d’Italia Monica Crociani, Pierluigi De Angelis e Marco Ballini. I consiglieri volevano chiarimenti sulla documentazione che la SdS deve fornire agli enti consorziati, come stabilito da due delibere della Giunta Regionale Toscana (n. 834 del 2022 e n. 166 del 2023).
“Dai documenti disponibili emergono criticità, soprattutto nei tempi di trasmissione degli atti di bilancio, che rendono difficile un monitoraggio efficace”, ha spiegato Papi. Per l’anno in corso, infatti, è stato inviato solo il bilancio preventivo – approvato ad aprile – mentre per il consuntivo bisognerà attendere fino al 31 luglio 2025. Nessuna traccia, al momento, di un preconsuntivo. Il bilancio di previsione per il 2025 dovrebbe arrivare entro fine agosto, secondo quanto riferito dal presidente del consorzio.
Secondo l’assessore, questi ritardi compromettono la capacità del Comune di programmare in modo adeguato le proprie risorse. “Il Comune è obbligato a coprire parte delle eventuali perdite registrate dalla SdS – ha ricordato – ma i documenti contabili che riceviamo non rispettano le indicazioni regionali, soprattutto in merito alla trasparenza delle spese e alla loro suddivisione per tipologia di servizio”. A mancare, in particolare, è la chiarezza su come vengono utilizzati i fondi, rendendo difficile un controllo preciso sulla destinazione delle risorse.
Un altro punto critico riguarda le relazioni trimestrali, che la Società della Salute dovrebbe inviare regolarmente, con il parere del collegio dei revisori, per garantire un monitoraggio continuo. “Non riceverle – ha detto Papi – significa privare il Comune di strumenti fondamentali per valutare l’andamento gestionale ed economico del consorzio”.
Papi ha poi ricordato che, oltre alla quota per abitante, il Comune di Siena versa ogni anno circa un milione di euro in più per la gestione di alcuni servizi. Servizi che però, ha sottolineato, rientrano nella normale attività socio-assistenziale e non dovrebbero essere considerati “aggiuntivi”, ma parte integrante delle funzioni della SdS.
A commentare la risposta dell’assessore è stata la consigliera Monica Crociani, che ha parlato di soddisfazione per l’approfondimento, ma anche di preoccupazione per la gestione della SdS: “È importante che il Comune non si trovi a coprire costi che spettano anche agli altri Comuni del consorzio. La quota deve essere uguale per tutti e il bilancio va presentato in modo chiaro e nei tempi previsti. Non è una questione politica, ma di rispetto delle regole fissate dalla Regione, che ha creato la SdS e ne guida le attività”.
Crociani ha anche sollevato dubbi sull’attuale gestione della Società della Salute: “È lecito chiedersi se chi la guida oggi sia davvero in grado di farlo. Da parte nostra continueremo a vigilare, affinché siano garantiti i servizi previsti e tutte le procedure regionali vengano rispettate”.