SANTA COLOMBA: IL COMUNE DI MONTERIGGIONI CHIEDE PIÙ CONTROLLO DEL TERRITORIO

News inserita il 08-08-2017 - Monteriggioni

Richiesta del sindaco nell’incontro che si è svolto ieri nella frazione con il Prefetto Gradone.

Intensificare la presenza delle forze dell’ordine sul territorio e il monitoraggio dei tre centri di accoglienza di migranti presenti nel comune di Monteriggioni, a Castellina Scalo, a Santa Colomba e in località Il Santo. E’ questa la richiesta che il sindaco di Monteriggioni, Raffaella Senesi ha avanzato al Prefetto di Siena, Armando Gradone durante l’incontro che si è svolto ieri, lunedì 7 agosto, nella frazione in cui, nei giorni scorsi, un migrante ha ferito con un coltello un autista di Tiemme. L’appuntamento, convocato dal Comune, ha visto la presenza di numerosi cittadini ed è stato animato dal dibattito sul sistema di accoglienza attuale e il ruolo di Comuni e Prefetture nella gestione dell’ondata migratoria.

La sicurezza dei cittadini - ha detto il sindaco di Monteriggioni, Raffaella Senesi - è un obiettivo primario dell’amministrazione comunale. Quanto è accaduto a Santa Colomba poteva succedere in qualsiasi altro luogo, ma ha messo in evidenza che il sistema di accoglienza attuale dei migranti ha dei limiti e le soluzioni vanno ricercate insieme a tutti i soggetti coinvolti nella loro gestione a livello nazionale e non solo locale. I migranti arrivano sul nostro territorio sulla base di un accordo fra Anci, governo, Prefetture e Regione Toscana che si basa su una proporzione fra migranti e popolazione e nella nostra realtà sono 40. Come Comune, garantiamo il presidio del territorio ogni giorno attraverso i nostri vigili urbani, ma chiediamo un ulteriore supporto alla Prefettura per dare maggiore tranquillità alla nostra comunità. Per quanto è avvenuto a Santa Colomba - ha concluso Senesi - rinnovo il ringraziamento alle forze dell’ordine che sono prontamente intervenute e alle persone che hanno soccorso l’autista ferito, a cui abbiamo espresso anche la solidarietà dell’amministrazione comunale facendogli visita in ospedale”.

Il sistema di accoglienza ‘diffusa’ articolato su strutture di piccole dimensioni distribuite nella gran parte dei Comuni della Regione, di cui la Toscana è giustamente orgogliosa - ha detto il Prefetto, Armando Gradone - presenta nondimeno alcuni aspetti problematici su cui è indispensabile intervenire in un quadro di piena condivisione con i Comuni. Quel che serve è un progetto che consenta di assicurare, da un lato, il graduale riequilibrio delle presenze sul territorio provinciale, posto che allo stato ci sono Comuni che accolgono troppo, altri che accolgono poco e altri che non accolgono affatto e, dall’altro, di favorire la progressiva sostituzione dei Centri di Accoglienza Straordinaria, CAS, con strutture di maggiore qualificazione in grado di promuovere efficaci percorsi di integrazione, quali quelle della rete SPRAR, Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, alla cui attivazione provvedano gli stessi Comuni. Questo permetterebbe - ha detto ancora Gradone - di rispondere in maniera migliore alla gestione dei migranti e con questo obiettivo stiamo portando avanti un progetto insieme ai Comuni della provincia di Siena, attualmente all’esame del Ministero dell’Interno. Nel frattempo, raccolgo la sollecitazione del sindaco per un maggiore controllo sia sul territorio, coinvolgendo le forze dell’ordine, che sui centri di accoglienza gestiti da associazioni e cooperative che hanno risposto al bando della Prefettura in occasione degli arrivi di nuovi migranti”.

 

 

 

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