SAN GIMIGNANO, TEATRO ONLINE CON "CARTOLINE DAL BAGOLARO"

News inserita il 13-02-2021 - Eventi Siena

Quarta puntata per la rassegna online “Racconti Leggieri - Memorie d’Inverno”. Teatro virtualmente in scena, in audio e video, dalle passate stagioni di “Leggieri d’Inverno” 2002-2020. A cura della Compagnia Giardino Chiuso di San Gimignano. Un viaggio nelle pieghe dell’archivio con la riproposizione in quattro appuntamenti, a cadenza settimanale, del progetto “Cartoline dal Bagolaro”. Sabato 13 febbraio alle 18 sulla pagina facebook di Giardino Chiuso è in programma la proiezione di “Ridere insieme”. Che segue l’online nelle scorse settimane de “La Sala”, “Ballo” e “Donne”. La visione è gratuita.

Nel 2015 Giardino Chiuso ha collaborato con l’Auser di San Gimignano per una messa in scena particolare, raccontare la memoria attraverso il ballo, attività prevalente dei soci Auser importante veicolo di socialità e di vitalità. «Ricordiamo con piacere – spiegano gli ideatori e curatori dell’iniziativa, Tuccio Guicciardini e Patrizia de Bari - il coinvolgimento entusiastico di tutti i partecipanti in questa avventura, che solo attraverso il teatro poteva concretizzarsi e lasciare una traccia indelebile. Per questo motivo vogliamo riproporre i video che sono stati girati per la costruzione drammaturgica dello spettacolo. Un racconto di vita che ci entusiasma e un omaggio ad una generazione che più ha sofferto e soffre in questo periodo buio». 

Il progetto “Cartoline dal Bagolaro”. «Nella convinzione che gli eventi della vita di ognuno valgono la pena di esser ricordati e raccontati aggiungono Tuccio Guicciardini e Patrizia de Bari - il progetto è dedicato alla memoria con racconti che, partendo da un tema comune, quello del ballo, hanno cercato di ricreare quell’empatia, quella vicinanza di esperienze che rigenera, ogni volta che il tempo lo permette, il vivere interiore. Perché la storia di qualsiasi essere umano è anche un po’ la storia di tutti. Esiste un “tempo” che necessita di azioni concrete: il tempo per viaggiare, il tempo per ridere, il tempo per amare. E quasi sempre questa necessità arriva senza preavviso, ci investe con sensazioni profonde intense, e quando questo si avverte bisogna lasciar spazio al tempo giusto. Il tempo del ricordo, quando arriva, ci affascina e contestualmente ci impaurisce ed incomincia a raccontarsi. Bisogna ascoltarlo attentamente, renderlo concreto non solo nelle parole, ma anche nei gesti, nelle espressioni più impercettibili, bisogna contestualizzarlo e rappresentarlo. Certe volte il ricordare la propria vita e raccontarla può risultare banale, inutile e egocentrico ma di estrema importanza». 

 

 

 

 

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