RESTA ALTA LA TENSIONE NEL CARCERE DI RANZA

News inserita il 11-10-2019 - San Gimignano

Sovraffollamento e aggressioni continuano nel carcere di San Gimignano

La tensione non accenna a diminuire all'interno del carcere di Ranza nel comune di San Gimignano, struttura di alta sicurezza che vive attualmente una fase di sovraffollamento, il Garante dei detenuti della Toscana parla di 450 persone in eccesso rispetto ai numeri previsti, di contro il numero degli agenti penitenziari è diminuito, rendendo più difficile controllare la situazione,
Sono all'ordine del giorno gli episodi di violenza da parte dei detenuti, è di due giorni fa l'ultima aggressione che ha coinvolto tre agenti di polizia penitenziaria, uomini ricoverati in ospedale per vari traumi causati da una violenta colluttazione con un detenuto magrebino.
Nei giorni precedenti un ispettore di 44 anni è stato aggredito con un fornelletto a gas subendo danni gravi ad un orecchio. Questi episodi vanno ad innestarsi in una situazione già molto spinosa, infatti il carcere sangimignanese è finito alla ribalta della cronaca per un episodio di presunta tortura commesso, secondo le indagini giudiziarie, da un gruppo di agenti nei confronti di un detenuto con problemi psichici, quattro agenti sono stati sospesi per questo motivo fino a gennaio del 2020.
L'episodio è stata l'occasione per l'ex ministro Salvini di recarsi sul posto ed esprimere la sua vicinanza alle guardie carcerarie accusando l'attuale Governo di non intervenire a sostegno dell'amministrazione carceraria, in particolare degli agenti, non solo a livello locale, ma più ampiamente a livello nazionale.
L'intervento dell'ex ministro ha innescato una polemica politica con le forze del Pd nel territorio, ultimo è l'intervento della deputata Susanna Cenni del Partito democratico che ha ribadito il suo operato negli anni passati, per cercare di migliorare le condizioni della struttura, accusando la Lega di scoprire solo adesso i problemi del carcere.
Il casa circondariale valedelsana ha un problema strutturale di carenza d'organico, al quel va aggiunta l'assenza di un direttore stabile, oltre al sovraffollamento dei detenuti, una polveriera che rischia di esplodere se non ci sarà un forte intervento dell'amministrazione, per ricreare delle condizioni decenti di vita, perché è importane ricordare che il carcere dovrebbe avere uno scopo rieducativo, ma la situazione attuale rende quasi impossibile svolgere tale funzione fondamentale dell'ordinamento giudiziario.

Filippo Landi

 

 

 

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