PULIZIA AI CORSI D’ACQUA DI SIENA: MA È VERAMENTE UNA BONIFICA?

News inserita il 01-01-2016 - Attualità Siena

I metodi degli interventi delle ditte mandate dal Consorzio Toscana Sud lasciano decisamente qualche dubbio a causa di abbattimenti di alberi senza alcun criterio.

Un copertone, qualche arbusto qua e là, tanti rami secchi ed il vuoto totale. Questo è quello che resta della vegetazione composta da bellissimi alberi che, senza dare noia a nessuno, stavano nelle sponde dei corsi d’acqua (o rigagnoli come sarebbe meglio chiamarli) alla periferia di Siena. Questo scempio verso la natura (perché di questo si sta parlando) è opera del Consorzio di Bonifica Toscana Sud che ha delegato alcune ditte per bonificare l’area intorno ai fiumi di sua competenza al fine di evitare che le piante pericolanti o a fine ciclo vitale, caschino nel letto del fiume e vadano a creare intralcio allo scorrere dell’acqua e quindi aiutare anche un possibile straripamento del fiume in caso trovasse degli ostacoli a bloccarlo. Idea sicuramente giusta e condivisibile visto quello che succede ogni volta che piove in Italia fino a che ti accorgi però che questi interventi di pulizia sono decisamente pesanti, visibilmente fatti senza criterio e che portano ad una distruzione dell’habitat dell’argine dei fiumi e quindi, oltre alla modifica del paesaggio, tutto ciò può essere anche dannoso per la fauna. Insomma, si sta parlando di un abbattimento vero e proprio visto che anche alberi sani e forti vengono tagliati senza vergogna e senza limiti, poiché è all’occhio di tutti che questi tagli vengono effettuati anche a decine di metri dalla sponda dei corsi d’acqua e questo non ha veramente senso. O meglio, un motivo ci può essere se andiamo a vedere che le imprese a cui viene affidato il lavoro, "a seconda dei casi, pagano un canone irrisorio per il diritto di taglio o addirittura percepiscono un compenso per gli interventi, rivendendo il legname sotto forma di “cippato” da combustione per impianti a biomassa, secondo un meccanismo che ha oramai relegato le funzionalità del corso d'acqua a mero canale di scolo e a fonte di facile approvvigionamento proprio di biomasse" secondo il WWF.

 

 

In provincia, nei luoghi in cui è già stata fatta la bonifica da parte del Consorzio, si sono alzate tante polemiche ed ora, è toccato anche a Siena. Le zone attorno al Tressa, all’Arbia ed al Riluogo sono totalmente cambiate: i bellissimi ed imponenti alberi fra Ruffolo e Due Ponti, non ci sono più, tutte le piante che costeggiavano la “tangenziale ovest” sono state abbattute, ormai non c’è più niente. Di tutto ciò, se ne è parlato molto nell’ultimo Consiglio Comunale del 30 Dicembre 2015 e l’assessore delegato ha risposto alle varie interrogazioni sull’argomento dicendo che un taglio a “tabula rasa”, era necessario perché non ci sono i fondi per curare meglio gli argini dei fiumi. Questo discorso è onesto e si può capire ma è veramente necessario tagliare a metri e metri di distanza dalle sponde? Io non credo che rigagnoli d’acqua come quelli che sono in periferia di Siena possano essere ostacolati da alberi a 50 metri ed infatti, alcuni consiglieri hanno chiesto spiegazioni su questa faccenda e l’Assessore Mazzini ha riposto dicendo che c’è stato un colloquio con il Consorzio perché il Comune non è rimasto insensibile a tutto ciò.

 

 

Io, come credo molto di noi, spero vivamente che il Comune non sia insensibile a questo scempio verso la natura ma nonostante tutto i tagli continuano, l’alberi vengono abbattuti senza pietà, il legno buono viene portato via mentre copertoni, rifiuti, rami secchi e quant’altro rimangono praticamente accanto ai corsi d’acqua ed inspiegabilmente queste cose non sarebbero d’intralcio allo scorrere dell’acqua. Quindi, per concludere, pongo questa domanda: ma se si parla di pulire gli argini dei fiumi, tutto questo come fa ad essere considerato veramente una bonifica?

Claudio Bicchi

 

 

 

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