PREZIOSA PENELOPE INCANTA A FERRARA, GAVINO SANNA VINCE A LEGNANO

News inserita il 28-05-2018 - Palio

Il resoconto dei due palii di fine maggio.

Una vittoria scritta nel destino, quella di Gavino Sanna ed un trionfo del cuore, da parte di Francesco Caria; così possiamo sintetizzare i palii di Legnano e di Ferrara disputatisi nell’ultima domenica di maggio.

A Legnano, proprio nella città dove, non più di due mesi fa, subì un gravissimo infortunio durante le corse di preparazione presso il centro ippico La Stella, Sanna, ristabilitosi in tempi record e già protagonista la scorsa settimana a Fucecchio, ha dominato il palio legnanese, riportando dopo 8 anni  il crocione nella Flora.

Nella prima batteria si schieravano agli ordini del mossiere Narduzzi, Leganrello (Giovanni Atzeni), Sant’Ambrogio (Giuseppe Zedde), San Magno (Carlo Sanna), San Domenico (Antonio Siri). La mossa è stata velocissima, ed al calar del canape ha preso la testa Legnarello seguito da Sant’Ambrogio e San Magno, mentre San Domenico perdeva lunghezze. Le posizioni restavano immutate fino all’arrivo, con Legnarello e Sant’Ambrogio che accedevano quindi alla finale.

Più complicata la mossa della seconda batteria che vedeva al via Flora (Gavino Sanna), San Bernardino (Jonatan Bartoletti), Sant’Erasmo (Dino Pes) e San Martino (Andrea Mari). Ci sono voluti infatti ben 3 abbassamenti falsi (in uno dei quali si è registrata pure la caduta di Andrea Mari), prima della mossa valida che ha visto il prepotente scatto della Flora seguito da San Bernardino che, nel corso del terzo giro, ha dovuto cedere la seconda posizione utile per la finale a Sant’Erasmo.

Anche la finale, corsa attorno alle 20.15, ha visto una mossa lampo, con la partenza di Flora e Leganrello che hanno condotto appaiate i primissimi metri ma, una volta arrivati alla prima curva, Sanna aveva già messo il proprio cavallo davanti a quello di Tittia.

Nel corso del terzo giro, Sant’Erasmo ha conquistato la seconda posizione ma, nonostante i tentativi di Velluto, non è mai riuscito ad impensierire il leader, che ha potuto così tagliare il traguardo a frusta alzata.

Grandi emozioni anche nella provaccia "memorial Favari" del venerdì, vinta da San Magno con Marco Bitti. Oltre al vincitore, avevano conquistato l’accesso alla finale pure Sant’Ambrogio con Bastiano Sini, San Martino con Antonio Mula ed il cavallo scosso di San Domenico, dal quale era caduto Antonio Sanna.

La finale ha visto la partenza in testa di Sant’Ambrogio su San Magno, ma nel corso del terzo giro passava a condurre San Domenico che ben presto concludeva la sua corsa, andando incredibilmente a dritto alla curva della mossa e lasciando pertanto via libera a San Magno.

A Ferrara invece, la vittoria di Francesco Caria su Preziosa Penelope per San Paolo, è stata quella del cuore per un fantino che, dopo avere vissuto tra 2015 e 2016 il periodo più brutto della sua carriera, ha saputo rimboccarsi le maniche per tornare, almeno nei paliotti di provincia, grande protagonista. Ma quello estense è stato pure il palio della grande Preziosa Penelope che si conferma regina anche lontano dalla Piazza del Campo, al cospetto dei migliori mezzosangue in circolazione.

Così come accaduto durante le prove, l’allineamento non è stato per nulla facile a causa delle note impennate di Preziosa al canape e del controllo tra le rivali, ed il mossiere Busatti ha dovuto sudare per tenere tranquilli i fantini. L’ordine sorteggiato vedeva al primo posto proprio San Paolo (Francesco Caria e Preziosa Penelope), poi S. Spirito ( Simone Mereu e Tiepolo), S. Maria  in Vado (Andrea Coghe e Briccona da Clodia), S. Benedetto (Adrian Topalli e Spartaco da Clodia), S. Giovanni (Alessio Migheli e Bomario da Clodia), S. Luca (Valter Pusceddu e Bonantonio da Clodia), S. Giorgio (Andrea Chessa e tempesta da Clodia), e S. Giacomo (Enrico Bruschelli e Tornasol) di rincorsa. Dopo diversi minuti di mossa, S. Paolo ha preso subito la testa, incalzato da S. Spirito. Alla prima curva il momento decisivo del palio con Caria che ha mandato al largo Mereu costringendolo a riprendere Tiepolo in mano e consentendo all’accoppiata in bianco – nero di guadagnare quei metri preziosi e fondamentali per respingere tutti gli attacchi portati da S. Spirito prima e da S. Benedetto, autore di un bel recupero dopo un’infelice partenza, poi. Da segnalare infine la caduta senza conseguenze di Andrea Chessa, e le vibranti proteste nell’immediato dopo corsa dei contradaioli di S. Spirito, che lamentavano una trattenuta per il giubbetto ai danni del loro fantino da parte del Caria all'altezza della prima curva.

Davide Donnini

 

 

 

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