Smantellata una banda dedita a furti in centri commerciali, negozi, ditte e concessionarie di auto. Razzie anche a Colle val d'Elsa e Siena (Controradio).
Tredici persone sottoposte dai carabinieri a provvedimenti restrittivi: è stata smantellata una banda dedita a furti mediante spaccata in centri commerciali, negozi, ditte e concessionarie di auto in Toscana ed Emilia Romagna. Nel corso di una vasta operazione denominata “Starlight”, che si è svolta in Toscana ed Emilia Romagna, i carabinieri del comando provinciale di Lucca hanno dato applicazione a 18 provvedimenti restrittivi (alcuni sono ricercati) emessi dal gip del Tribunale di Lucca, Silvia Mugnaini. Complessivamente sono state eseguite 10 ordinanze di custodia cautelare in carcere tra Firenze, Pisa e Modena; un uomo è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria, mentre altri due sono stati sottoposti all’obbligo di dimora. Sono state eseguite una ventina di perquisizioni domiciliari. Inoltre, già nel corso delle indagini sono state arrestate per furto aggravato 8 persone, tra Firenze, Empoli ed Arezzo, mentre altre 6 sono state denunciate per ricettazione. Infatti, l’indagine condotta dal nucleo investigativo dei carabinieri del comando provinciale di Lucca ha tratto spunto dalle ‘spaccate’ avvenute il 17 giugno ed il 16 dicembre 2015 al negozio “Trony” di Pietrasanta (Lucca), dove venne trafugato materiale elettronico ed informatico per un valore di 60.000 euro, e ad Altopascio (Lu), presso il “Mercatone Uno” e all’ipermercato “Conad”, rispettivamente il 6 ed il 10 ottobre 2015. I ladri, nel primo caso, entrarono a seguito dello sfondamento di una vetrata nella gioielleria “Punto Oro” situata all’interno del “Mercatone Uno”, asportando orologi e gioielli per un valore di circa 30.000 euro; nel secondo caso si introdussero nel “Conad” sfondando una vetrata e si impossessarono di telefoni cellulari e tablet per un valore complessivo di 40.000 euro, alcuni dei quali poi illecitamente riciclati a Lucca ad individui indagati nel contesto per ricettazione. In ciascuno dei colpi messi a segno, i componenti della banda agivano sempre nello stesso modo: sempre muniti di guanti e col viso coperto, utilizzando attrezzi da scasso (picconi, cesoie, grossi martelli a loro disposizione), impiegando in media un minuto e mezzo dall’arrivo sul posto, allo sfondamento, alla fuga con la refurtiva, come documentato dalle immagini delle telecamere.
Le 25 persone complessivamente coinvolte sono state indagate per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, per una pluralità di furti con scasso commessi ai danni di centri commerciali, ipermercati, concessionarie di auto, negozi e ditte di vario genere. Gli articoli ‘preferiti’ dalla banda erano gioielli, telefoni cellulari, tablet, auto di grossa cilindrata (in particolare Audi e Mercedes), veicoli commerciali (furgoni, autocarri, Fiat Ducato) che venivano rubati non ancora immatricolati, direttamente nelle concessionarie e venduti all’estero. Solo nel periodo di riferimento dell’indagine, tra il mese di giugno 2015 e aprile 2016, la banda ha commesso razzie in tutta la Toscana ed in Emilia Romagna, per un valore complessivo accertato di oltre 650.000 euro. Svariate decine i furti perpetrati a San Miniato (Pi), Buggiano (Pt), Scandicci (Fi), Montelupo Fiorentino (Fi), Bientina (Pi), Agliana (Pt), San Giovanni Valdarno (Ar), Empoli (Pi), Montecatini Terme (Pt), Pontassieve (Fi), Campi Bisenzio (Fi), Firenze, Barberino Val d’Elsa (Fi), Colle Val d’Elsa, Siena, Prato, Cesena, Modena, Parma, oltre quelli nella provincia di Lucca.
Il gruppo criminale, molto affiatato, è risultato essere una collaudata organizzazione, con compiti e ruoli ben definiti per ciascuno dei partecipanti alla ‘catena di montaggio’ dei furti. C’era chi si occupava della custodia e dell’efficienza dei mezzi ‘puliti’ che servivano per i sopralluoghi prima dei colpi o per la fuga in sicurezza dopo le razzie; chi era incaricato del trasporto e della custodia della refurtiva ed in particolare dei veicoli rubati; c’era un vero e proprio luogotenente in grado di assumere anche la direzione di singole operazioni in assenza di uno o di entrambi i cugini. Un’organizzazione logistica di tutto rispetto, sottolineano gli investigatori, con base nella periferia di Firenze. La banda non trascurava neppure il linguaggio da utilizzare quando si parlava della progettazione dei furti o di qualunque cosa avesse attinenza con essi: i suoi componenti, infatti, usavano un gergo ben collaudato e noto a tutti cosicché, da una lato non vi fossero equivoci tra gli interlocutori e, dall’altro, non fossero facilmente intercettabili dalle forze di polizia.
Nel corso delle indagini i carabinieri del reparto operativo hanno già arrestato in flagranza di furto aggravato 8 persone, tra Firenze, Empoli ed Arezzo, mentre altre 6 sono state denunciate per ricettazione, oltre ad aver recuperato refurtiva per un valore totale superiore ai 250.000 euro, restituita ai legittimi proprietari, tra cui 4 furgoni e 4 autovetture tutti ancora da immatricolare. Gli ultimi due arresti sono stati effettuati la notte di sabato scorso.
Fonte: www.controradio.it