"Dalla Toscana deve partire la sfida per aggiornare la normativa nazionale"
Dare a tutti e tutte la possibilità di votare in autonomia e riservatezza, anche a chi ha disabilità motorie gravi o è cieco. È questo l’obiettivo della mozione presentata in Consiglio regionale da Anna Paris, consigliera del Partito Democratico. Con questo atto, la Regione Toscana chiede al Governo e al Parlamento di aggiornare le leggi nazionali che regolano il cosiddetto "voto assistito".
"Le regole attuali – spiega Anna Paris – si basano su una legge del 1957. Da allora il mondo è cambiato, la tecnologia ha fatto passi da gigante e noi dobbiamo adeguarci. Il diritto di voto deve essere davvero accessibile a tutti, in modo pieno ed efficace”.
Oggi, il voto assistito è previsto solo per alcune categorie di persone con disabilità, come i non vedenti o chi ha subito l’amputazione di entrambe le mani. Ma per poter usufruire di questa possibilità è necessario presentare una documentazione specifica, come un timbro sulla tessera elettorale o un certificato medico.
Secondo Paris, però, questo sistema non garantisce del tutto la libertà e la riservatezza del voto, come previsto dalla Costituzione. “La nostra democrazia – aggiunge – non può più accettare che per migliaia di cittadini l’unica opzione sia votare con l’aiuto di un accompagnatore. Le soluzioni tecnologiche ci sono: mancano solo le leggi e la volontà politica”.
In alcuni Paesi europei, e anche in sperimentazioni italiane come quelle in Alto Adige, sono già stati utilizzati strumenti digitali accessibili, software vocali e postazioni tattili, per permettere il voto in autonomia a chi ha disabilità. In Italia, però, manca ancora una normativa nazionale che consenta l’uso stabile di queste tecnologie nei seggi elettorali.
Con questa mozione, la Toscana punta a diventare una regione all’avanguardia su un tema fondamentale per la qualità della partecipazione democratica. “Serve un segnale forte verso le istituzioni centrali – conclude Paris – affinché anche chi oggi è escluso possa votare in autonomia, con dignità e rispetto della propria libertà”.