PARIGI SOTTO ATTACCO, LA GUERRA DEL TERRORE CHE CI DISTRUGGE

News inserita il 14-11-2015 - Ok Siena

128 morti, 190 feriti: si spengono le luci della Torre Eiffel.

 

128 morti, 190 feriti. Tre ore di terrore per dar vita ad una delle più grandi tragedie della Francia, l'11 settembre Europeo. A meno di 12 ore dai sette attentati rivendicati dall'Isis a Parigi i Social Network si riempono di commenti, grida di dolore e rabbia, i colori francesi brillano sulle bacheche di chi è stato un impotente spettatore del massacro parigino. Non siamo Parigi, così come oltre 10 mesi fa non eravamo Charlie Hebdo, siamo però cittadini di un mondo che oggi è ancor più sotto assedio. E non parlo solo del nostro Occidente. Tunisia, Libano, Kuwait, Sinai, perchè l'obiettivo del terrorismo dello stato islamico non è la cristianità, ma il mondo civile. Attaccare la Francia per andare dritti al cuore dell'Europa, colpendo la culla dei valori democratici.
Un' Europa vittima e carnefice in un setting geopolitico che mischia le carte, facendo percepire i limiti spazio-temporali sempre più vicini; Parigi e Beirut da questa notte sorelle nel dolore, il terrore latente del 2001 rivive nella nostra quotidianità.
L'egoismo dell'uomo riappare chiaro, infondo le nostre gambe tremano solo quando il nemico è alle porte di casa, quando sentiamo il pericolo sfiorarci la pelle.
Siamo umani in una realtà che non ha più niente a che vedere con l'umanità.
Questa guerra va combattuta con armi diverse; alziamo la testa e viviamo al grido di Libertè, Egalitè e Fraternitè.
Trasmettiamo alla cittadinanza i giusti valori, non lasciamo spazio all'odio. Dobbiamo resistere senza farsi invadere dalla rabbia. Solo così avremo possibilità di vittoria. La guerra del terrore, la storia lo insegna, si fonda sulla capacità di creare asprità, dissidi, incertezze. Lasciamo da parte le debolezze.
La nostra classe politica prenda le sue responsabilità e apra gli occhi su quanto sta accadendo in Siria ed Iraq, ricordiamo l'uguaglianza, la fraternità su cui abbiamo fondato i nostri valori, tuteliamo i popoli tutti, senza distinzione di sesso, razza, religione, etnia. Identificare il nemico, quello vero, ed i suoi finanziatori perchè quello che viviamo è solo la punta dell'iceberg di un mondo corrotto.
Oggi a Vienna, a meno di cambi di programma, ha inizio la seconda parte del vertice internazionale sulla Siria alla presenza anche di Teheran. Domani dovrebbe essere il turno del G-20 di Antalya, mentre nel frattempo il presidente iraniano Rouhani, che sarebbe dovuto arrivare domani in Francia, ha cancellato la visita di Stato a Roma e a Parigi.
La geopolitica mondiale tira in ballo una molteplicità di fattori, la Russia di Putin ha dichiarato la sua solidarietà alla Francia, Cremlino schierato al fianco di Bashar Assad, nemico giurato dei jihadisti sunniti. I tempi della politica sembrano quindi accorciarsi, ma nel frattempo il dramma si consuma, il sangue sgorga e le lacrime si perdono tra le grida della folla.


Carolina Sardelli

 

 

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