Svelato il “cencio” scoperto, se lo volete chiamare così, l'inganno. Il pittore ,forse a corto di una alata ispirazione, si è posto dinanzi ad una splendida foto di un autore tedesco che immortala il bacio fra un soldato ed una dama ed ha realizzato il “suo” drappellone, copiando la scena.
Gian Marco Montesano ha fatto il...Montesano. Basterebbe conoscere una parte della sua copiosissima produzione per capire che l'attitudine alla riproduzione artistica di fotografie fa parte del suo “genius” artistico.
Insomma non si tratta di un “clone”.
Luigi De Mossi mi è parso il più convinto assertore di Montesano. Magari l'artista lo poteva ripagare con un'opera originale, anche se nel caso di un quadro, così come nel caso di un drappellone, l'originalità sta anche nella costruzione dell'opera e nel disegno e nelle scelte cromatiche che ne scaturiscono.
Personalmente – l'ho già detto – non mi scandalizzo, Perché so come Montesano faccia ricorso spesso e volentieri a fotografie di scene, personaggi, cose e paesaggi da riprodurre sui suoi quadri che per questo perdono una parte della loro originalità, restando comunque di “proprietà” artistica del pittore.
Tutto qui. Ma resta l'accoglienza con applausi ed oramai il cencio fa parte della vicenda di questo “Straordinario”. Impareremo ad amare anche questa “copia” di una foto. Soprattutto lo ameranno i Contradaioli che lo porteranno nel loro museo.
Roberto Morrocchi