PALIO NOTES: LE PAGELLE DELLA CARRIERA

News inserita il 17-08-2018 - Palio

Che dire? Le pagelle diventano in questo mezzo agosto di una semplicità estrema. Tutti meritano un voto, in diversi decisamente basso, ma di fatto sono solo tre i fantini che si sono, per un verso o per un altro, messi in vetrina.

Gingillo merita un 10 e lode tondo tondo, E come direbbe lui, Giuseppe Zedde, per un fantino dato quasi per finito è davvero tanta roba. Ha azzeccato una rincorsa da favola.

Ha avuto un pizzico di fortuna, venendo paradossalmente accompagnato da Brio a seguire il viottolo interno che lo ha portato a contatto con i primi e poi a San Martino si è inventato una entrata tutta interna sontuosa che ha messo fuori gioco la Giraffa di Queen Winner e Francesco Caria detto Tremendo. Poi è stato un Palio di testa bellissimo, e direi quasi in carrozza, grazie ad un Porto Alabe semplicemente perfetto. Un Porto Alabe che ha fatto vedere di possedere anche uno scatto imperioso che gli ha fatto prima guadagnare la testa per poi accumulare un vantaggio da nessuno recuperabile. Bravo Gingillo. Dopo la caduta e qualche prova in grigio eccoti ancora alla ribalta pronto a dire la tua in un Palio che stava cercando qualche protagonista in più

Merita, secondo me, un 8 proprio Tremendo. Indovina alla perfezione i tempi della mossa ponendosi alla testa di un gruppo raccolto tutto o quasi al centro della pista. Spinge bene la novizia Queen Winner e sono più i meriti di Gingillo che i demeriti suoi a determinare il sorpasso della Lupa alla sua Giraffa. Comunque anche nel suo caso si può parlare di un fantino recuperato che può dire ancora qualcosa di importante nel Palio.

Non è un regalo, io ad Antonio Siri detto Amsicora assegno un 7 anche se il suo Palio si ferma sul tufo del primo San Martino. Ma il Siri ha fatto, senza eccedere in cose strane già viste, tutto quanto il Valdimontone gli chiedeva. Ha francobollato il Nicchio, appena sceso il canape, assestando a Trecciolino una serie fitta di nerbate che hanno costretto Gigi a riprendere il cavallo cercando poi un'aria più fina lontano dalla rivale. Insomma ha svolto il compito che gli era stato assegnato e per di più su di una femmina novella che dovrà dimostrare in futuro di essere...Schietta.

A Gigi Bruschelli detto Trecciolino dovrei dare al massimo un 5, ma vista la sarabanda di colpi presi gli regalo un voto e gli do un 6 di pura stima. Alla soglia dei 50 anni non stava interpretando una brutta carriera, ma al Casato, quando poteva ancora inserirsi nel gioco grosso è andato ad incocciare nel colonnino, tutto da solo, come un pivello lasciando sul tufo ogni residua speranza. Gli anni passano, lui ha sempre fisico e testa, ma fino a quando?

Ed ora eccoci al tritello dei brutti voti.

Abbiamo visto un Mari senza Brio che non va più su del 4 e mezzo. Stranito alla mossa: incredibile ma forse vero, non mi è parso contento del primo posto. E allora succede che esca ultimo dai canapi e che stenti a mettere il suo Phatos sulle gambe, permettendo a Gingillo di passarlo in tromba per poi, come abbiamo visto, andare in testa. Arriva terzo, ma al termine di una carriera per lui senza alcun senso. Aveva vinto alla grande a luglio e gli si può perdonare il mancato cappotto. Ma lui se lo perdona?

Non raggiunge la sufficienza Jonatan Bartoletti detto Scompiglio. Si ferma al 5. E' pronto, ma non prontissimo come di solito gli accade, alla mossa. Sembra non riuscire a trovare il giusto feeling sul suo Rexy e pare a volte imballato sul potente barbero. Ne viene fuori una carriera senza costrutto in una annata paliesca forse da dimenticare in fretta.

Altro giro, altro brutto voto. Un 4 e mezzo per Giovanni Atzeni detto Tittia: il 4 per la corsa il mezzo per non essere caduto quando ha sbandato a San Martino. Non ottiene niente dal suo chiacchieratissimo barbero. Rema senza speranze costantemente in fondo al gruppo in ultima sconsolante posizione. Non si vede niente del suo Rodrigo Baio e lui, Tittia, deve rimandare le sue aspirazioni al 2019.

Una prova incolore anche per Giosuè Carboni detto Carburo. Si merita un 5 e mezzo per come si muove alla caduta dei canapi, ma poi allarga San Martino e perde il filo del discorso. Ha sicuramente dei buoni mezzi ma deve decidersi a sfoderarli, altrimenti torna nel limbo dei fantini.

Non mi convince questa volta Carlo Sanna detto Brigante, al quale assegno un 5 di pura stima visto che lo considero un sicuro emergente. Il suo splendido Osama Bin resta ancora una incognita, pur avendo già 11 anni. Non lo so di chi sia la responsabilità, se del barbero o del fantino, ma il Leocorno mette insieme una prova senza spunti, addirittura in calando dopo una mossa non felice ma nemmeno disastrosa. Credo proprio che in Pantaneto si aspettassero di più da Osama e da Brigante. Rimandati tutti e due al prossimo luglio.

Resta da valutare la prova di Sebastiano Murtas detto Grandine sulla svelta e sicura partente  Solo Tue Due....che questa volta non esce prima dai canapi, però. Responsabilità del Murtas? Può darsi, ma poi in corsa il Bruco si vede e potrebbe dire ancora la sua se non cadesse al Casato, forse coinvolto nel capitombolo del Nicchio. Personalmente io in Grandine ho fiducia ed è per questo che gli do un 6 con due meno, ma è chiaro come il cielo terso di una bella mattinata di piena primavera che il ragazzo è chiamato a prove più consistenti, perchè ci sono altri pretendenti ad un posto fra i dieci al canape.

Roberto Morrocchi

 

 

 

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