Vent'anni di ricerca per dare forma a stemmi, bandiere e simboli, dal quattrocento a oggi
In occasione della festa titolare della Nobile Contrada dell’Oca, è stata presentata una preziosa collezione firmata da Alberto Botarelli: trenta opere che raccontano, attraverso materiali diversi e tecniche raffinate, la lunga storia araldica della Contrada di Fontebranda.
A introdurre l’esposizione, è stato l’Onorando Governatore Claudio Laini, che ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto da Botarelli: “Questa collezione è un viaggio nella memoria. Ci permette di riscoprire i progetti e la creatività di Bettino Marchetti, un grande ocaiolo il cui ingegno continua ancora oggi a ispirarci. Molti dei bozzetti di allora hanno gettato le basi per questa mostra, arricchita da materiali straordinari come la seta dipinta e intarsiata o il marmo bianco scolpito.

Alberto Botarelli ha voluto innanzitutto ringraziare la Contrada e i suoi rappresentanti per avergli concesso l’uso dell’Oratorio e del museo per l’allestimento. Il progetto, ha spiegato, è il frutto di un lavoro lungo vent’anni, che ha portato alla raccolta di opere in grado di raccontare l’evoluzione degli stemmi della Contrada dal Quattrocento a oggi. Il cuore dell’esposizione sono i quattordici “bandierini” in seta, incorniciati in argento, che riproducono in modo fedele le antiche bandiere grazie anche a un’attenta ricerca storica curata da Andrea Manganelli.
Accanto ai “bandierini”, spiccano sette sculture in marmo bianco, raffiguranti solo le oche simbolo della Contrada, scolpite dallo studio Cervietti di Pietrasanta seguendo gli antichi bozzetti, molti dei quali attribuiti a Benito Marchetti. C’è poi un’opera in marmo policromo firmata da Fabio Menchetti, realizzata a mano su un disegno di fine Ottocento di Giuseppina Bonaiuti.
La mostra racconta anche come lo stemma dell’Oca si sia trasformato nel tempo: dalla prima bandiera usata come “araldo di guerra” dalle compagnie militari di Sant’Antonio e San Bernardino, fino alle moderne versioni arricchite da corone, croci e simboli araldici che si sono stratificati nei secoli.
Il percorso si chiude con le originali opere di Lance Mankowski, che reinterpreta le oche in stile contemporaneo usando materiali metallici di recupero, e con le bandiere della collezione Stibbert, che nel 2017 vinsero il Masgalano.
Al termine della presentazione, i locali dell’Oratorio e del museo sono stati aperti al pubblico, permettendo ai contradaioli e agli ospiti delle altre consorelle di ammirare da vicino questo viaggio affascinante nella storia e nell’arte della Contrada dell’Oca.