Al rientro dallo stop, il cestista biancoverde è stato subito decisivo. Con il nuovo innesto Jokic ha già giocato a Omegna: “Gran difensore e stoppatore, ha doti fisiche importanti”
Anno nuovo, vita nuova. Per Matteo Neri, il 2025 è arrivato con la buona notizia del ritorno sul parquet: i guai fisici (problemi ai tendini) lo avevano costretto a fermarsi a fine novembre, adesso è tornato a far parte delle rotazioni di coach Paolo Betti e subito ha dato un’impronta alla Mens Sana.
Suo il “ciuff” dall’angolo che domenica scorsa ha messo fine al complicato punto a punto che Castelfiorentino aveva improvvisamente messo in piedi, dopo che i biancoverdi avevano condotto anche di 14 lunghezze: “Sono molto contento – dice Neri, che a marzo compirà 27 anni -, il campo mi mancava e anche riuscire finalmente ad allenarsi con una certa continuità in settimana con la squadra è tutta un’altra cosa: per qualche mese ho fatto giusto un’ora di 5vs5 alla settimana, adesso la condizione non è ovviamente ancora la migliore, ma credo di poterla trovare col passare delle settimane”.
I rischi nel finale contro Castelfiorentino potevano essere evitati?
“Siamo mancati nel limitare Gutierrez quando si è acceso e ha iniziato a fare canestro, prima non l’avevamo chiusa dal punto di vista offensivo: essere più incisivi, arrivare magari a mettere 20 punti tra noi e Castelfiorentino avrebbe dato un segnale diverso anche dal punto di vista emotivo, che invece è mancato e che ha finito per farli rientrare in partita. Comunque non abbiamo mollato e i due punti aggiunti alla nostra classifica sono due punti molto importanti”
Il sesto posto è di nuovo a portata di mano?
“È più che a portata di mano, ci siamo, e adesso dobbiamo provare a mantenerlo.
Anche per domenica prossima, a Lucca, sul campo della capolista?
“Ottima squadra, ma in questo campionato c’è molto equilibrio e nessuno è imbattibile, l’andamento della loro ultima partita (Lucca ha vinto 70-69 contro la Virtus, ndr) dimostra che si può pensare di andare a giocarsela. Insomma, come si dice, rispetto di tutti ma paura di nessuno”.
Sarà anche la “prima” in biancoverde di Balsa Jokic…
“Conosco bene Balsa, siamo stati assieme a Omegna qualche anno fa e, anche se all’epoca era un under aggregato alla prima squadra, seppe dare una mano importante nel momento in cui si creò la necessità di un suo contributo per il settore lunghi. È un giocatore che mette tanta energia in campo, ha doti fisiche importanti, difende forte, è un grande stoppatore. Sono molto contento che sia qui con noi”.
Dall’alto delle sue tante stagioni trascorse in B, com’è il livello di questa Interregionale?
“Prendo come termine di paragone la scorsa annata, la prima dalla riforma che ha istituito B1 e B2, e ritengo che il livello sia più alto: ci sono squadre forti adesso come nella passata stagione, mancano però quelle formazioni cosiddette cuscinetto e questo si nota nel grande equilibrio che si è creato e che rende molto complesso il raggiungimento delle prime sei posizioni”.
Il ritorno alla Mens Sana, dopo molti anni in giro per l’Italia, che effetto le ha fatto?
“Ho sempre continuato a seguire la Mens Sana, dentro di me la speranza di tornare c’è sempre stata ma ovviamente dovevano anche crearsi le condizioni giuste perché ciò potesse accadere. Non appena, l’estate scorsa, si è prospettata questa possibilità, ho accettato con grande gioia di tornare a casa”.
Matteo Neri è un senese ormai acquisito da tanti anni…
“Sono nato a Bergamo, a Siena sono venuto assieme alla mia famiglia quando avevo 9 anni, qui sono cresciuto, anche cestisticamente. Con la Mens Sana ho vinto il titolo nazionale under 14 nel 2012 e under 15 l’anno successivo: ci allenava Michele Catalani, da quel gruppo sono usciti Bucarelli, Pedroni, Ceccarelli. Sono tornato in biancoverde nel 2016, dopo due anni di esperienza con Pms Moncalieri, in quella stagione ho avuto l’opportunità di essere aggregato alla prima squadra in A2 e, con il doppio tesseramento, esordire anche in serie B con la Virtus. Oltre ovviamente a far parte del settore giovanile mensanino e giocare assieme a Edo Pannini e Andrea Belli”.
Delle sue sette stagioni in giro per l’Italia nel campionato cadetto che ricordi ha?
“Con San Miniato siamo arrivati ai playoff, una volta li abbiamo affrontati anche per vincerli, sono stati quattro anni decisamente molto belli da ricordare. Omegna purtroppo non è stata un’esperienza fortunata: a novembre mi sono infortunato al ginocchio e la mia stagione è finita lì, poi l’annata di Senigallia nell’anno in cui i campionati venivano riformati: siamo arrivati a giocarci la salvezza, purtroppo abbiamo perso gli spareggi. Dell’ultimo torneo a Bergamo mi resta la grande soddisfazione di un campionato di B Interregionale vinto sul campo, il resto è da dimenticare: la società ha chiuso, sono rimaste in piedi solo le cause giudiziarie”.
A neppure 27 anni, insomma, si trova a essere uno dei “senatori” di questa Note di Siena…
“Lo ritengo un lato positivo di questa esperienza. È una bella sensazione, essere ascoltato dai ragazzi più giovani è una responsabilità, ma mi fa anche molto piacere e se c’è da dare qualche consiglio, lo faccio sempre molto volentieri. A me è capitato in passato di riceverne da compagni più grandi ed esperti e posso dire che sono stati utilissimi per la mia carriera”.
Che effetto fa giocare per una squadra di B Interregionale che porta al palasport più di mille persone?
“La Mens Sana in questo è fantastica, ciò che la caratterizza attorno al campo non lo trovi altrove: in tutti i miei anni di serie B non ho mai trovato una situazione del genere, niente che nemmeno si possa avvicinarsi a quello che si vive a Siena. È incredibile il sostegno al palasport, ma è fantastico anche l’affetto che i tifosi ti danno nel quotidiano: qui ogni emozione viene condivisa con la gente che ti segue, quando cammini in città capita che le persone ti fermino, ti chiedano come vanno le cose, ti facciano sentire la loro vicinanza”.
Oltre a un Matteo Neri cestista, c’è un dottor Matteo Neri…
“Non si può pensare di giocare per sempre, il piano B fa parte di un progetto di vita che anche in famiglia mi è sempre stato consigliato, incitandomi a proseguire gli studi pur facendo il cestista. A fine ottobre ho conseguito la laurea in servizi giuridici per l’impresa, adesso sto facendo la magistrale in scienze dell’amministrazione e, tra l’altro, è periodo di esami…”.
Matteo Tasso
Foto Mens Sana Basketball