L'attaccante del Siena FC parla del suo ambientamento in città, del campionato, del recupero dall’infortunio e dei suoi obiettivi personali, senza dimenticare l’ispirazione di Diego Milito

Matteo Menghi: "A Siena mi trovo benissimo, vogliamo continuare a crescere insieme"
Dopo il pareggio in trasferta contro il Ghiviborgo, abbiamo incontrato Matteo Menghi, attaccante del Siena FC, per la consueta intervista del mercoledì.
Come ti trovi a Siena e qual è il feeling con i tuoi compagni?
«Mi trovo molto bene. Siena è una città bellissima e il gruppo è giovane, quindi reintegrarsi è stato facile. Venivo da un anno complicato in un’altra squadra, ma qui tutto è stato subito positivo.

Fisicamente come stai dopo l’infortunio?
«L’infortunio è arrivato proprio quando stavamo mettendo in pratica ciò che provavamo durante il ritiro. All’inizio è stato difficile, ma sto recuperando e giorno dopo giorno va sempre meglio».
Arrivi da una stagione a Monte Rotondo con 15 gol. Qual è il tuo obiettivo personale quest’anno?
«Per un attaccante è sempre importante fare gol. Spero di segnare il più possibile per aiutare la squadra e, perché no, superare lo score della scorsa stagione».
Il pareggio contro il Ghiviborgo: cosa è mancato per trovare il gol prima del 96º minuto?
«Non parlerei di problemi. Lavoriamo tutta la settimana per affrontare ogni situazione in partita. A volte ci sono fattori esterni che rendono più difficile segnare, ma finora abbiamo fatto molto bene quello che proviamo negli allenamenti. E alla fine, come dimostra il gol del 96º, il lavoro paga».
Si va verso Prato, un derby in casa domenica: come vi preparate a un periodo intenso?
«Ci aspettano partite importanti che ci permetteranno di testarci ulteriormente. Lavoriamo tanto durante la settimana: il nostro segreto è arrivare sempre preparati e convinti di quello che siamo. Il gruppo è giovane, ambizioso, e non vogliamo accontentarci. Tutte le squadre sono forti, ma noi non siamo da meno».
Potrebbe essere il momento giusto per sbloccarsi personalmente?
«L’importante è vincere. Se poi serve anche un mio gol, tanto meglio. Ma il focus resta sempre la squadra».
Senti la pressione dei tifosi su di te, visto che sei l’attaccante di riferimento?
«Per me e per la squadra il sostegno dei tifosi è fondamentale. Cerco di dare il 100% ogni giorno; il gol è una conseguenza del lavoro. L’importante è sempre vincere».
Il tuo contributo va oltre il gol: lavori molto anche per la squadra
«Sì, da sempre penso che l’attaccante sia il primo difensore. Parte da noi la prima pressione e poi c’è la finalizzazione. Ma il ruolo è anche far salire la squadra e allungarla quando serve. Spero di fare tutto al meglio possibile».
Come ti trovi con mister Bellazzini?
«Molto bene. Era già molto lodato, e ogni allenamento mi sorprende positivamente. Scopri ogni giorno nuovi dettagli tattici e tecnici che ti fanno capire quanto puoi migliorare. È stimolante allenarsi con lui».
Un idolo calcistico o un giocatore a cui ti ispiri?
«Non ho un idolo vero e proprio, ma mi sono sempre ispirato a Diego Milito. Sono cresciuto tifando Inter e il trionfo del 2010 resta la mia prima grande gioia nel calcio».
L.C.


































