Gli auguri, del cardinale, per il Santo Natale
Ogni anno, con l’avvicinarsi del Santo Natale, il Cardinale Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, condivide il suo messaggio augurale, ricco di riflessioni e spunti per la comunità cristiana e civile.
"Natale è l’occasione delle condivisioni, dei perdoni, delle riconciliazioni", afferma il cardinale, "Dovrebbe essere Natale tutti i giorni!". Un richiamo a vivere quotidianamente i valori della solidarietà e della speranza, valori che travalicano le barriere della fede per abbracciare credenti e non credenti. "Natale è per tutti, perché tutti ne beneficiano".
Il 2024 è un anno di transizione verso il grande Giubileo della Chiesa Cattolica del 2025, dedicato alla speranza. Tuttavia, il Card. Lojudice richiama anche l’attenzione sulle difficoltà sociali che affliggono le sue diocesi e l’intera nazione. "Molte attività industriali sono in crisi e la perdita di posti di lavoro sta diventando un’epidemia. Dietro le statistiche ci sono famiglie intere che rischiano di vedere distrutto il loro futuro".
Un invito a pensare a nuove prospettive economiche e sociali emerge con forza. "Dobbiamo cominciare a rilanciare il nostro tessuto sociale ed economico. Insieme lo possiamo fare. Nessuno escluso".
Il Cardinale lancia un’idea: fare del Giubileo un’occasione per riflettere sul mondo giovanile e sulle sue prospettive. "Potremmo realizzare gli stati generali del mondo giovanile e sul lavoro, qui a Siena". Un progetto che richiede il coinvolgimento di tutta la comunità.
Il messaggio natalizio si conclude con un’esortazione a vivere il Natale come occasione di rinascita, non solo spirituale, ma anche sociale e culturale. "La costruzione di un mondo migliore non è un sogno, è una realtà cominciata più di 2000 anni fa con la nascita di Cristo. Non possiamo celebrare Natale se persistiamo nel discriminare chi è diverso da noi".
L’augurio del Card. Lojudice è un richiamo alla responsabilità: "Cristo può nascere solo in noi e attraverso noi. Auguro a tutti questa libertà responsabile, che passa dall’essere più umani per diventare più divini".
