Ance Siena, Marchettini: "La mancanza della proroga del dl Aiuti, e cioè la misura che dal post Covid a oggi ha arginato le conseguenze del caro materiali ci preoccupa fortemente. L’auspicio è che durante l’esame parlamentare vengano apportati i giusti correttivi"
Riqualificazione energetica e strutturale: Ance Siena critica la legge di bilancio e invita a correttivi per sostenere il settore edilizio
La nuova Legge di Bilancio, ora in discussione in Parlamento dopo l'audizione in commissione da parte di Ance, è al centro di critiche da parte del presidente di Ance Siena, Giannetto Marchettini. In particolare, Marchettini ha espresso preoccupazioni riguardo la mancanza di una visione a medio termine nella manovra sul tema della riqualificazione energetica e strutturale degli edifici, un elemento chiave per rispettare le previsioni della direttiva europea sulle “case green” e attuare un piano serio di decarbonizzazione del settore edilizio. La mancanza di misure strutturali di lungo periodo, secondo Marchettini, rappresenta un ostacolo all’evoluzione sostenibile dell’intero comparto edilizio italiano.
Uno dei punti più critici riguarda le aliquote fiscali destinate alle ristrutturazioni. Marchettini ha sottolineato che la scelta di fissare dal 2026 un’aliquota di agevolazione inferiore al 50% per le prime case (al 36%) e al 30% per le seconde case potrebbe favorire il lavoro in nero. Questo meccanismo rischia, infatti, di creare un circolo vizioso che va a scapito della sicurezza dei lavoratori, dell’efficacia degli interventi e della qualità abitativa. Inoltre, tale scenario potrebbe danneggiare la competitività delle imprese regolari e ridurre le entrate erariali. Marchettini ha anche espresso preoccupazione per la riduzione dell'incentivo sismabonus, una misura di particolare rilevanza in un Paese come l’Italia, soggetto a fenomeni sismici critici.
L’altro aspetto evidenziato dal presidente di Ance Siena è l’assenza di una proroga per il Decreto Aiuti, che, dal post-Covid ad oggi, ha rappresentato uno strumento efficace per contenere l’aumento dei costi dei materiali. “Senza questa norma, i costi subiranno un incremento del 30%”, ha dichiarato Marchettini. Tale decisione potrebbe mettere a rischio numerosi cantieri già in esecuzione, inclusi quelli legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), che richiede una celere attuazione. Senza adeguati stanziamenti, molte opere rischiano di fermarsi, con pesanti ripercussioni anche sui cronoprogrammi previsti.
Marchettini ha inoltre sottolineato come i cantieri si troveranno in enorme difficoltà nell’affrontare prezzi inferiori di circa il 30% rispetto a quelli attuali. Gli effetti di questa situazione saranno evidenti nei lavori di edilizia scolastica, sanitaria e di manutenzione del territorio, dove i costi sempre crescenti potrebbero causare un rallentamento o addirittura un blocco.
Questa situazione ricorda il periodo della crisi finanziaria del 2008-2009, durante il quale molte imprese edili sono state messe a dura prova. Come ha recentemente ribadito la presidente nazionale di Ance, Federica Brancaccio, molte delle aziende che sono riuscite a sopravvivere portano ancora i segni di quella crisi. Di fronte all’attuale incertezza, l’auspicio di Marchettini è che durante l’esame parlamentare vengano introdotti correttivi adeguati per sostenere il settore ed evitare una nuova ondata di difficoltà.
Marchettini ha concluso ribadendo la necessità di una politica di medio termine che non solo favorisca la riqualificazione energetica, ma che consideri anche gli aspetti strutturali e di sicurezza degli edifici, fondamentali in un Paese come l’Italia. La transizione verso edifici sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico richiede, infatti, una visione di lungo respiro e il supporto di strumenti fiscali adeguati che rendano tali interventi accessibili e sicuri per cittadini e imprese.