L'ASSESSORE MAZZINI SUI LAVORI PER LA MESSA IN SICUREZZA DEL FIUME ARBIA

News inserita il 14-06-2016 - Attualità Siena

LA RISPOSTA DELL’ASSESSORE MAZZINI ALLE INTERROGAZIONI SUI LAVORI PER LA MESSA IN SICUREZZA DEL FIUME ARBIA

Sono state accorpate le due interrogazioni presentate rispettivamente da Massimiliano Bruttini insieme a Simone Vigni e da Lorenzo di Renzone e riguardanti la messa in sicurezza del fiume Arbia nella zona dell’omonimo quartiere.

Come evidenziato in ambedue i testi, illustrati oggiAggiungi un appuntamento per oggi in Consiglio comunale, il progetto definitivo del 2014 per iniziare i lavori necessari a ridurre il rischio idrogeologico lungo il fiume Arbia con un investimento di circa 2milioni e 425mila euro (contributi della Regione Toscana e propri dell’Amministrazione provinciale per 130mila euro) è rimasto fermo anziché concludersi nel 2015.

L’intervento, che prevedeva la realizzazione di un argine lungo 900 metri, non è mai iniziato; al contempo, però, sono stati espropriati, a privati e associazioni, terreni lungo il fiume che la Provincia non ha ancora pagato. La competenza passata, a seguito dell’abolizione delle Province, in carico al Genio Civile ha creato una serie di problematiche che, di fatto, hanno comportato il blocco totale sia per la costruzione dell’argine sia per gli altri interventi previsti alle fognature per proteggere l’abitato dalle piene del fiume, così come la realizzazione del percorso ciclo-pedonale di collegamento tra gli impianti sportivi e il sottopasso di raccordo autostradale Siena-Bettolle.

Relativamente a questo, la richiesta di sollecitare la ripresa dei lavori e il loro completamento entro la fine dell’estate, di comunicare al Consiglio comunale e alla città lo stato dei lavori e l’ultimazione del progetto, ma anche quando la Provincia riuscirà a chiudere i vari contenziosi relativi agli espropri dei terreni.

I lavori sono ripresi, ha informato l’assessore ai Lavori pubblici, riportando quanto contenuto in una nota pervenutagli dalla Regione Toscana, nella quale l’interruzione è addebitata alla raccolta degli inerti e alla gestione dei rifiuti che sono stati rinvenuti nella zona dopo lo smantellamento degli orti urbani, segno dell’abbandono e del degrado in cui versava l’area.

Un problema, questo, che ha comportato una perizia di variante all’appalto per sostenere l’aumento delle spese necessarie al conferimento in discarica che, comunque, sarà effettuato entro questo giugno. Entro alcuni mesi, ha concluso, seguendo il cronoprogramma predisposto l’intervento sarà completato con la messa in sicurezza dell’abitato di Taverne.

Soddisfatto per l’attenzione riservata al problema da parte dell’Amministrazione Massimiliano Bruttini, così come il collega Lorenzo Di Renzone che, sulla ripartenza dei lavori e su quanto verrà effettuato nei prossimi mesi continuerà a vigilare.

 

 

 

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