LA SOUNDREEF SCOPRE IL GIOIELLO SIMONOVIC, MA DEVE LAVORARE SULLA DIFESA

News inserita il 07-11-2017 - Mens sana Basket

Lanciato in quintetto da Matteo Mecacci, il lungo montenegrino crea nuovi equilibri all'attacco biancoverde

Buona la prima, ma per andare a regime serve ancora tempo. La Mens Sana targata Matteo Mecacci torna in palestra col sorriso sulle labbra, e non c’è miglior corroborante per chi, solo una settimana fa, veniva messo spalle al muro da un cambio di guida tecnica: torna in palestra anche con due punti in più in classifica, la Soundreef, che all’orizzonte vede profilarsi una trasferta durissima (l’ennesima di questo avvio di campionato) sul campo di Biella, fin qui terza forza del girone ovest, ma che prima di ogni altra considerazione su chi si troverà di fronte domenica prossima deve proseguire a lavorare bene su se stessa, sul proprio basket e sulla propria mentalità.

Ferma restando la forte scossa emotiva (guai se non ci fosse stata) derivante dall’esonero di Griccioli, i 61 punti sparati durante i primi 20’ nel canestro dell’Eurobasket sono il prodotto anche di tutta una serie di variazioni tecnico-tattiche che Mecacci ha sdoganato nei suoi primi quattro giorni da capo allenatore. I 21’ trascorsi sul parquet da Marko Simonovic sono forse l’aspetto più eclatante (nelle ultime quattro partite il gioiello montenegrino ne aveva messi insieme 17’), data la ricollocazione nel ruolo di quattro di Ebanks ed una diversa distribuzione dei possessi offensivi che, almeno nei primi due quarti, ha permesso alla Mens Sana di essere competitiva senza rendersi troppo conto del 4 su 13 al tiro col quale Turner ha mandato in archivio un pomeriggio da uomo-squadra (9 assist), utile a propiziare le sfuriate dal perimetro di Lestini e Casella.

Un effetto a cascata nato anche dalla determinazione con la quale Saccaggi ha alzato il ritmo-partita, seppur condizionato da fischi arbitrali che, col passare dei minuti, hanno forse spento i riflettori sull’imprinting dato dal capitano della Soundreef.

Messa spesso e volentieri sul banco degli imputati nelle prime cinque giornate, la difesa senese ha confermato i propri limiti (il vantaggio costruito nei primi due quarti ha scongiurato guai peggiori, ma i 46 punti subiti nella ripresa sono decisamente troppi), merita però attenzione il fatto di aver provato a scuotersi dal torpore buttando sul parquet qualche concetto di zona che, pur necessitando di un forte restyling in allenamento, almeno a livello teorico mostra apertura al cambiamento: l’ha Infilzata a più riprese Deloach, in un paio di occasioni anche Brkic, ma qualche recupero di possesso lo ha prodotto e potrebbe (la risposta si avrà solo in futuro) aver stimolato a piegare le ginocchia, ad aiutarsi ed a soffrire un gruppo di giocatori dall’indole non sempre portata al contenimento degli avversari. Del resto la vera, grande sfida che Matteo Mecacci è chiamato a sobbarcarsi nelle prossime settimane (meglio, mesi) è dare una consistenza alla Mens Sana quando non si tratta di guardare il canestro. Ha dalla sua un unico specialista, Daniele Sandri, può contare su qualche “guastatore” come Saccaggi, Casella (a tratti Lestini) e, per ingombro fisico, Simonovic, deve convincere tutti gli altri ad interpretare la metà campo difensiva come un’opportunità di crescita, personale e collettiva, per esprimere un basket ancor più spumeggiante in attacco.

Matteo Tasso

foto tratta da pagina facebook Mens Sana Basket 1871

 

 

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