Il comunicato: "Appello al rispetto dei diritti umani e al cessate il fuoco nei conflitti internazionali"

La Camera Civile di Siena ribadisce con forza un principio fondamentale: la guerra, la violenza e la violazione dei diritti umani non possono essere mai la soluzione dei conflitti.
L’articolo 11 della Costituzione italiana sancisce chiaramente questo impegno, mentre il diritto internazionale – dalla Carta delle Nazioni Unite alle Convenzioni di Ginevra – ricorda che la convivenza tra i popoli deve basarsi sul rispetto delle regole comuni, non sulla forza delle armi.
Oggi, osserviamo con dolore le tragedie di Gaza, dove la popolazione civile è vittima di sofferenze gravissime, e dell’Ucraina, colpita da un conflitto che mette in discussione sovranità e autodeterminazione. Ma i drammi non finiscono qui: il Sudan affronta una guerra civile tra esercito e milizie, con sfollamenti, carestia e gravi violazioni dei diritti umani; lo Yemen continua a vivere anni di guerra e distruzione; e il Myanmar e molte altre aree del mondo sono teatro di conflitti ancora aperti.
“La dignità umana, il diritto alla vita, alla salute e all’educazione non conoscono frontiere né appartenenze politiche”, sottolinea la Camera Civile di Siena, esprimendo vicinanza a tutti i popoli colpiti dalla guerra.
Gli avvocati della Camera ribadiscono che il diritto è lo strumento più potente per affrontare le crisi: trattati, norme internazionali e diritti umani devono guidare le soluzioni, non la violenza. Rispettare la legge significa difendere la pace, la giustizia e costruire il futuro.
In questo spirito, la Camera Civile si unisce alle voci che chiedono il cessate il fuoco, ricordando che le bombe non offrono soluzioni durature e promuovendo dialogo, riconciliazione e rispetto dei diritti di ogni essere umano.




































