Siglata una lettera d'intenti che prelude ad un'aggregazione importante.
SIENA - Banca Cras e Bancasciano hanno siglato una lettera d'intenti che prelude ad un'aggregazione importante per i territori di competenza e per gli assetti del credito cooperativo toscano. I soci delle due banche saranno chiamati in assemblea ad approvare l'eventuale fusione dopo che sarà effettuata un’ accurata analisi di sostenibilità e definito il piano industriale da sottoporre anche all'organo di vigilanza seguendo gli iter statutari e normativi.
Un processo che si realizza tenendo conto degli indirizzi di vigilanza, oltre che degli imminenti possibili interventi normativi del governo che preludono a grandi cambiamenti per il credito cooperativo nazionale chiamato ad un nuovo assetto complessivo del sistema.
«Oggi in provincia di Siena vengono poste le basi per valutare un’ aggregazione tra due istituti che hanno in comune i principi fondanti cooperativi ed una territorialità contigua - hanno commentato i presidenti di Banca Cras e Bancasciano rispettivamenteFlorio Faccendi e Daniela Duranti-. Una fusione che porterà nuove opportunità e possibilità di sviluppo economico e sociale su tutti i territori di competenza grazie alla maggiore capacità economica e patrimoniale: rispondere alle nuove esigenze dimensionali indotte dalla normativa e dal mercato non farà perdere di vista le peculiarità del credito cooperativo e la storia delle banche».
«La firma della lettera di intenti - hanno sottolineato i presidenti - è l’inizio di un percorso che le due banche intendono affrontare nell'ottica della sana e prudente gestione, ma anche con la visione di lungo periodo necessaria in un momento di profondi cambiamenti indotti anche dagli indirizzi di vigilanza sul sistema creditizio ed in particolare sulle Bcc. Se l'aggregazione si realizzerà è perché ci saremo convinti di poter produrre maggior valore e stabilità per tutti i soci, i clienti ed il personale delle due banche in un’ottica di medio lungo periodo».
«L’ esperienza maturata con due fusioni già realizzate con le consorelle di Chianciano e Costa Etrusca - ricorda il presidente di Banca Cras Florio Faccendi - ci insegna che dall’ aggregazione possono nascere nuove opportunità e la banca acquisisce più forza economica e patrimoniale che le consentirà di continuare a sostenere ancora meglio l'economia ed il sociale di tutti i territori di competenza delle banche che si aggregano».
Dagli assetti futuri, se deliberata la fusione, si comprende bene l’importanza del sostegno al territorio che potrà dare una banca che opererà su 5 province (Arezzo, Grosseto, Livorno, Pisa e provincia di Siena dove le due banche operano storicamente dalla fondazione), con 33 filiali, su 67 comuni di competenza e con oltre 90 milioni di patrimonio: mezzi importanti a disposizione per sostenere e finanziare famiglie ed imprese. Banca CRAS crede nel maggior valore realizzabile e grazie al buon risultato semestrale in crescita rispetto al 2014 giunge ad oltre 68 milioni di patrimonio di vigilanza, base solida per sostenere crescite interne ed esterne a sostegno di tutti gli attori territoriali.
«E' chiara la volontà di tutti di produrre valore aggiunto per i nostri territori di competenza - afferma Daniela Duranti presidente di Bancasciano - e di guardare alla complessa evoluzione del momento normativo ed economico con un partner con una struttura organizzativa già dimensionata e consolidata ed al quale ci lega la storia del movimento cooperativo regionale. Soci, clienti, personale e sostenibilità patrimoniale ed economica saranno al centro delle valutazioni del piano industriale da sottoporre ai soci».
I due presidenti concordano sul ruolo rilevante del personale delle due banche per il quale si apriranno nuove importanti prospettive: il ruolo della governance e del top management sarà determinante per la gestione futura ed in questo anche la continuità che vedrà affidare la presidenza a Florio Faccendi e la direzione generale della possibile fusione all'attuale direttore di Banca Cras Umberto Giubboni .
«Inizia ora il lavoro di analisi tecnica a supporto del piano industriale, come confermano i due dg Umberto Giubboni e Marco Guerrini, che dovrà essere il fondamento di un progetto dalla evidente valenza strategica».
Se approvata la fusione Banca CRAS potrebbe rappresentare la seconda bcc del movimento regionale per dimensioni, con struttura organizzativa ed una patrimonializzazione che consentiranno di sostenere i cambiamenti normativi e di mercato che interesseranno tutti il mondo del credito cooperativo e difficilmente potranno essere elusi.
Anticipare tali evoluzioni potrà consentire a Banca Cras di essere attore del mercato locale e gestire il cambiamento in atto con evidenti potenzialità per i territori provinciali come quello senese che ha dato i natali alle due banche e per tutti quelli delle province di competenza.
«Abbiamo fatto un passo importante - concludono i due presidenti - siamo solo all'inizio del lavoro di cui, nei momenti e nelle sedi opportune, saranno rese note con chiarezza e trasparenza le evoluzioni a soci, personale e organizzazioni dei lavoratori».