Sindacati e delegazione ministeriale discutono della procedura 234 e del futuro dello stabilimento senese, con un nuovo appuntamento previsto entro luglio
Vertenza Beko, sindacati: "Dal Ministero primi segnali concreti, ma serve un nuovo incontro entro luglio"
"Usciamo ora dal Ministero del Lavoro, dove abbiamo avuto un incontro approfondito con la delegazione ministeriale e quella aziendale. Al centro del confronto, la procedura 234 che riguarda lo stabilimento Beko di Siena." A parlare è Massimo Martini, rappresentante della Uilm Siena, all'uscita dal tavolo convocato al Mimit sulla vertenza che coinvolge il sito produttivo senese.
"Abbiamo discusso a fondo tutte le problematiche – ha dichiarato Martini – in un confronto intenso che è durato dalla mattina fino al pomeriggio. Durante l’incontro, abbiamo ribadito i contenuti dell’accordo siglato lo scorso 15 aprile presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy."
Secondo il sindacalista, il primo obiettivo resta quello di "garantire una risposta concreta e in tempi brevi ai lavoratori, riaffermando il ruolo strategico dello stabilimento di Siena". Martini ha poi posto l’accento sul tema dell’industrializzazione: "Vogliamo capire lo stato dell’arte del lavoro svolto da Sernet per la verifica di soggetti imprenditoriali potenzialmente interessati a investire sul sito senese. È una questione prioritaria."
La complessità della situazione impone ulteriori approfondimenti. "Ci siamo accordati – ha concluso – per un nuovo incontro entro la fine del mese di luglio, in cui faremo il punto aggiornato e valuteremo l'eventuale sottoscrizione della procedura 234."
Vertenza Beko, Cgil Siena: "La procedura 234 resta aperta, priorità è la reindustrializzazione"
A fare il punto è anche Daniela Miniero, della Cgil di Siena, che ha partecipato al tavolo per l'esame congiunto relativo all’apertura della procedura 234.
"La procedura è stata formalmente aperta – spiega Miniero – ma non ancora chiusa, perché ci sono diversi aspetti che devono essere chiariti e tutelati all’interno dell’accordo. Proprio per questo, il confronto è stato aggiornato."
La Cgil ha ribadito una condizione imprescindibile: "Per noi, l’acquisizione dello stabilimento è il presupposto fondamentale per completare l’iter della procedura. Solo in presenza di una prospettiva concreta di reindustrializzazione potremo considerare conclusa questa fase."
Durante l’incontro, si è discusso anche delle uscite volontarie. "Alcuni lavoratori hanno espresso la volontà di lasciare – ha sottolineato Miniero – ed è giusto che possano farlo, accedendo agli incentivi all’esodo previsti. Non possiamo bloccare le loro scelte per un rallentamento dell'iter."
La Cgil, insieme alle altre sigle sindacali, resta ferma sull’importanza di rispettare quanto sottoscritto. "Dobbiamo essere coerenti con il quadro definito nell’accordo firmato ad aprile. Finché non ci saranno tutte le garanzie contenute in quel documento – ha concluso Miniero – non potremo chiudere la procedura. La vera priorità resta il rilancio industriale del sito senese."
L.C.