“La mia è una fotografia che parla alle persone”
Leandro Ferrari è nato a Siena e cresciuto in campagna con l’amore della fotografia. Da appassionato delle tradizioni e della storia della Città del Palio, il suo sogno è sempre stato immortalare con i suoi scatti le novantasei ore tanto attese dai contradaioli. Oggi collabora con la rivista “TUFO al cuore” e con il giornale OkSiena.
Come è nata la passione per la fotografia e cosa rappresentano i suoi scatti?
La passione è nata nel 1997 grazie ad una vecchia macchina fotografica di mio padre.

C’è stato un vero e proprio punto di svolta nella sua carriera da fotografo che le ha permesso di capire che si stava trovando sulla strada giusta?
Direi che ci sono stati tanti momenti di svolta, anche perché penso che la carriera da fotografo sia fatta di step. Nel 2016 ho iniziato a collaborare con “TUFO al cuore” e mi chiesero delle foto di particolari di alcune monture. In quel momento ho capito che il Palio poteva essere una vera e propria occasione in cui metterci sempre un grande impegno. Altra data di svolta è stata il 2022, ovvero il primo Palio dopo la pandemia, quando ho incontrato il fotografo scozzese Cymon Taylor, solito ormai venire a immortalare il Palio di Siena, molto preparato sulla tecnica fotografica e sulla paesaggistica in Val d’Orcia. Siamo rimasti in contatto con lui ed è diventato un vero punto di riferimento per me. Ho ottimi rapporti con Giulia Brogi e Gigi Lusini, due grandissimi riferimenti per me e che mi hanno fatto capire che ero sulla giusta strada.
Ha recentemente detto che da piccolo il suo sogno era fotografare il Palio. Quale è il suo rapporto da fotografo con la festa?
Noi Senesi sappiamo cosa è il Palio. Il sogno di un fotografo di Siena penso sia immortalare con i suoi scatti le tanto attese novantasei ore, vista anche la presenza di dinamica, azione, colore ed emozione. Ho collaborato con “Gazzetta di Siena” per due Palii, ma l’unica rivista con cui mi sento di dire di collaborare è “TUFO al cuore”, con la quale mi diverto ormai dal 2016, togliendomi anche molte soddisfazioni; ho, infatti, quattro foto scattate da me nelle copertine di alcune edizioni, tra cui quella della mostra “TUFO bagnato” .
Quali sono i suoi obiettivi e ambizioni per il futuro, anche in vista della stagione paliesca?
Fondamentale per me sarà riuscire a fare un buon lavoro e poter dare alle persone delle foto che possano andare nella memoria di chi vive il Palio. Ma sarà altrettanto importante cercare di vedere alcuni miei scatti selezionati da “TUFO al cuore”, possibilmente in copertina. Ambizioni non penso di averle, prendo alla giornata quello che viene: sono uno con i piedi a terra e che cerca di fare del suo meglio con tutto sé stesso.
Ha nel suo cassetto dei desideri un luogo o una persona che vorrebbe immortalare con i suoi scatti?
Non avendolo mai conosciuto, sicuramente il primo nel cassetto dei miei desideri da voler fotografare è mio padre.
Niccolò Ricci