I FOTOGRAFI DEL PALIO: CHIARA BREMBILLA

News inserita il 28-11-2024 - Palio

Amante dell’arte e della fotografia come il miglior mezzo per rivelare i particolari del quotidiano che ci sfuggono

 

Dopo il successo di “Tufo Bagnato”, la collettiva della rivista “Tufo al Cuore” dedicata ai due Palii del 2024 rimandati per pioggia, parlano i fotografi protagonisti in Piazza del Campo.

Chiara Brembilla, 24enne e studentessa di Arte Contemporanea, si presenta come un’amante dell’arte e della fotografia come il miglior mezzo per potersi esprimere, rilevare e rivelare i particolari del quotidiano che ci sfuggono. 

Da dove nasce la sua passione per la fotografia e perché ha scelto di svolgere questo lavoro?

"Ho sempre avuto molta curiosità nei confronti della fotografia: già da bambina, con la mia prima macchinetta digitale, improvvisavo piccoli set a casa o durante le gite. Tuttavia, mi sono avvicinata in maniera più seria cinque anni fa, quando ho ricevuto in regalo dai miei genitori la mia prima vera macchina fotografica, poco prima del lockdown causato dal covid. Da quel momento non riesco più a vivere senza fotografare e colgo ogni occasione possibile per esercitarmi e migliorarmi."

Euclea

Perché ha scelto di svolgere questo lavoro?

"Ho deciso di intraprendere questa strada perché ritengo sia il mezzo migliore con cui posso esprimermi e con cui posso offrire, per così dire, la mia "visione" del mondo."

Solitamente cosa le piace fotografare e quali sono i suoi obiettivi?

"Penso che il mio soggetto preferito siano le persone, in tutte le loro sfumature.

Diciamo che una cosa che vorrei trasmettere attraverso le mie fotografie è la bellezza di quei piccoli gesti che fanno parte della nostra quotidianità e a cui spesso non diamo peso. Ho una grande passione e ammirazione anche per le architetture, le città e l'arte in generale, che mi piace far risaltare attraverso la giusta combinazione di colori, luci ed ombre."

Dice di aver sempre provato ammirazione per il Palio da quando era bambina: quale è il suo rapporto da fotografa con la Festa di Siena?

"Il Palio per me è sempre un momento speciale, visto che in quei giorni la città sembra come distaccarsi dalla realtà e il tempo scorre in base a quelle che sono le dinamiche della festa. Da piccola l'ho sempre visto in tv insieme alla mia famiglia, e non avrei mai pensato che un giorno sarei stata lì anch'io, a fotografarlo attimo per attimo. Essendo una studentessa fuorisede, la mia visione è più "neutrale", ma credo che attraverso la fotografia io riesca a concretizzare quelle emozioni che provo durante le 96 ore e a coglierne l'essenza, anche se forse non ci riuscirò mai veramente. Gli aspetti che più commuovono e che voglio fotografare sono i sentimenti che animano il Palio e la bellezza di cui si riveste la città in quei giorni, con i suoi colori e i suoi canti."

C’è una momento che preferisce nel processo di produzione fotografica?

"Un aspetto che mi piace molto è quello della post produzione: mi piace far risaltare i dettagli, i colori di un determinato luogo e renderli unici."

Se dovesse indicare un maestro o una fonte di ispirazione, a chi vorrebbe dire grazie?

"La mia fonte d'ispirazione principale è il cinema, in particolare Paolo Sorrentino, il modo in cui mostra l'umanità, l'arte, le città."

Nella rivista “Tufo al Cuore” parla di fotografia come arte: ci può chiarire cosa significa per lei?

"L'arte è sempre stata la mia più grande passione: qui a Siena mi sono laureata in beni culturali e ora mi sto specializzando in Arte Contemporanea. Nella mia carriera universitaria ho affrontato il tema della fotografia anche da un punto di vista storico e a questa sto dedicando anche la mia tesi. Uno degli argomenti che tratto è proprio l'affermazione della fotografia come arte, ma che, essendo nata in tempi molto recenti rispetto a quelle che sono considerate le arti canoniche, ha subito un’entrata in scena molto lenta, in quanto veniva considerata come qualcosa di meccanico. Ma questa tesi non è assolutamente vera perché dietro ogni fotografia c'è una persona che guarda e che prova delle emozioni davanti alla realtà. Secondo me ogni fotografia è connessa a un ricordo, perché è un attimo bloccato e che non ricapiterà mai: infatti, ogni volta che mi viene detto che fotografando non vivo veramente le situazioni rispondo che è il mio modo di vedere la realtà.

Niccolò Ricci

 

 

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