“Immortalare il Palio di Siena è diventato un amore: devo per forza respirare quell’aria”
Antonio Fraioli, classe 63, ha origini ciociare. Fotografa dall’età di undici anni, anche se nella sua vita questa passione non è stata svolta in modo continuativo. Adesso collabora con vari giornali e immortala i più diversi eventi.
Come è nata la sua passione per la fotografia?
L’amore ed il legame con questo mondo è nato da ragazzo, quando frequentavo le scuole medie.

Ha ribadito in un’intervista che l’avvento del digitale lo ha spiazzato e di essere molto geloso delle macchine analogiche. Può spiegarci come ha reagito da fotografo a questo cambio di passo?
Con l’arrivo del digitale ho iniziato a fotografare molto meno perché le prime macchine digitali non avevano le caratteristiche dei quelle analogiche. Dopo un po’ di tempo, mia figlia ha iniziato a giocare a pallavolo fino ad arrivare alla Serie B e, proprio grazie a queste occasioni, ho ricominciato a scattare immagini e inviarle ai vari giornali. Potremmo dire che l’arrivo del digitale ha scandito nella mia carriera dei momenti di pausa. Un altro evento importante è stato iniziare a fotografare la Primavera della Lazio: da quel momento conosco l’allenatore dell’Inter, Simone Inzaghi, e i suoi collaboratori. Adesso, inoltre, andrò anche a Monaco di Baviera per la finale di Champions League Paris Saint Germain-Inter.
Come è arrivato a Siena e come ha iniziato a fotografare il Palio? Quale è il suo rapporto con la festa?
Ho iniziato a fotografare il Palio per curiosità. All’inizio avevo un approccio molto sportivo proprio perché sono, ancora oggi, abituato a immortalare un po’ tutti gli sport. Sono solito fotografare la gara e poi ad andare di corsa in Provenzano o al Duomo, aspettando che arrivi la Contrada vittoriosa. Devo ammettere che immortalare il Palio di Siena è diventato un amore di cui non posso fare a meno: devo per forza respirare quell’aria. Conoscere tutti i particolari è pazzesco, soprattutto per un non Senese. Sono di un paese della Ciociaria dove, con le mie ridotte conoscenze di questi anni, ho voluto spiegare ai miei compaesani alcune foto scattate durante le novantasei ore di Palio e mi sono accorto che nessuno di loro sapeva veramente cosa c’era dietro a questo mondo; infatti, tutta la platea conosceva solo quelle poche ore che la sera del 2 luglio e del 16 agosto vengono mostrare in diretta alla televisione. Per quanto riguarda le Contrade, so che sto per dire qualcosa che non dovrebbe essere detto, ma simpatizzo un po’ per la Contrada Capitana dell’Onda, ma solo perché ha i colori della Lazio. So benissimo che per i Senesi essere battezzati in Contrada non è tifo, ma appartenenza. Nel Palio trovo grandi soddisfazioni perché riviste come “TUFO al cuore” pubblicano alcune mie foto. Non essendo di Siena, spesso aiuto anche altri fotografi: se devo dare una mano a un mio collega, metto a disposizione tranquillamente la mia esperienza.
Ha grandi esperienze nei più svariati campi, dallo sport al Conclave. Ci può dire secondo lei quali sono state le tappe della sua carriera che lo hanno portato a questo livello?
La Possibilità di fotografare in Serie A è stato il mio primo obiettivo. Tutto ciò è stato possibile con il tesserino da giornalista: è stato questo lo snodo nella mia carriera, visto che il salto in questo mondo sicuramente mi ha portato anche ad ampliare le mie conoscenze ed i rapporti con altre persone. Adesso fotografo anche la Formula 1, ma non mi fermo qui. Sono e sono stato fotografo ufficiale del Frosinone in Serie A, adesso in Serie B vado solo quando gioca in casa. Sicuramente un ruolo importante è stato svolto dal fatto che abito a Roma, una città che ti dà possibilità immense per i tuoi scatti, dal calcio, alla pallavolo e all’arte. Sono un appassionato di cavalli, amo fotografare i derby. Per quanto riguarda gli sport, mi piacciono tutti. Immortalare manifestazioni ed eventi di vario genere è qualcosa di emozionante, perché ti permette di viverli da dentro. In quest’ultimo periodo sono stato in Piazza San Pietro: non mi era mai capitato di scattare delle immagini della fumata bianca e, soprattutto, fotografare l’uscita di Papa Leone XIV sul balcone. Sono stato anche al funerale di Papa Francesco, per quell’occasione eravamo posizionati nei colonnati.
Collabora con vari giornali. Ha vinto qualche premio nella Città del Palio?
Ho pubblicazioni su “TUFO al cuore”, sul giornale del Comune e sul Numero Unico della Contrada Capitana dell’Onda. Ho avuto molte soddisfazioni. Mi hanno chiesto foto di Violenta anche. Per quanto riguarda i premi, a Siena non li ho vinti perchè faccio di solito pochissimi concorsi.
Niccolò Ricci