Un drappellone assolutamente laico e civico.
La committenza chiedeva a Gian Marco Montesano di ricordare la fine della Prima Guerra Mondiale, senza imporre “madonne” e “santi”. Lui ha messo,in alto, al centro, la balzana incoronata dagli stemmi delle dieci Contrade e poi ha dato sfogo ai pastelli disegnando un combattente, un reduce dalla prima sanguinosissima guerra, che bacia la mano di una splendida signora omaggiandola con un mazzo di fiori.
Facile la lettura, troppo direi. E' il milite che dopo aver conosciuto le sciagure della guerra si inchina alla regina della casa e del focolare, la sua amata, che punta l'indice verso lo stemma dell'antica Repubblica che porta la scritta “Libertas”.
Ma potrebbe anche rappresentare un milite che bacia la mano alla “vittoria” fasciata in una splendida veste celeste.
Insomma un cencio che significa la fine della guerra e il ritorno alla bellezza dell'amore.
Montesano, come fece Vespignani, si è lasciato immortalare accanto al drappellone insieme alla sua “amata” - ipse dixit -. Quel Palio lo vinse la Giraffa, per chi ama le cabale e la Giraffa è uscita decima per questo straordinario delle foglie morte.
Un Palio dipinto un po' a sorpresa. Io mi sarei aspettato anche una scena bellica, conoscendo la produzione di Montesano, ma è un fatto che il popolo di Siena si è sciolto in applausi convinti e se i Contradaioli sono contenti, anche il critico che si nasconde in me lascia in un cantuccio qualche possibile critica.
Non c'è il cavallo? E qualcuno c'è rimasto male, ma c'è al centro di tutto la Comunità civica di Siena e ci sono le Contrade.
A me ha convinto...e poi ha avuto tempi di realizzazione davvero esigui.
Non so se passerà alla storia della vicenda pittorica paliesca, anche se questo straordinario che si corre il 20 di ottobre alla storia è già comunque consegnato.
Bellissimo il masgalano dell'artista senese Sara Cafarelli. Semplice, dinamico, modernissimo. Un'opera in acciaio e rame che rappresenta davvero l'abbraccio ai figuranti e alle Contrade della Piazza del Campo. Non potevano mancare ,in un masgalano offerto dai Gruppi Piccoli e Giovani delle 17 Contrade, i barberi con i quali tutti noi da cittini abbiamo giocato.
Brava Sara, donna di Siena, presente con una sua opera al Moma di New York. Brava ad accettare al committenza dei “Gruppi Piccoli e Giovani” pur sapendo di non avere la possibilità di far uso del nobile argento e avendo dinanzi tempi tiranni. Ma se pensi all'acciaio pensi al materiale che meglio rappresenta un ragazzo e se lo mischi con il rame lo unisci al materiale che ha scritto la storia dell'uomo.
Fortunata – oltre che la più completa elegante e brava – la Contrada che si porterà nel museo questa mirabile opera.
Roberto Morrocchi