GIOVANI E GIOCO D'AZZARDO: UN FENOMENO PERICOLOSAMENTE IN CRESCITA

News inserita il 23-02-2016 - Ok Siena

Il 54% dei ragazzi italiani ha tentato la fortuna almeno una volta.

Lo scorso anno IlSole24Ore riportò una statistica preoccupante: il 54% dei giovani italiani ha tentato la fortuna almeno una volta con il gioco d’azzardo. In pratica 1,3 milioni di ragazzi, con una spesa settimanale inferiore ai 3 euro nel 74% dei casi.

A cosa è dovuto questo fenomeno?

Il primo dato da tenere in conto è lo sviluppo della tecnologia. Internet ha dato a tutti la possibilità di accedere a qualunque tipo di prodotto sia online. La miniaturizzazione dei servizi, con la nascita di tablet e smartphone ha poi reso superfluo il termine di “localizzazione”. I giovani di oggi, quindi, possono accedere a servizi che, solo all'apparenza sarebbero loro vietati. La libertà del web fa sì che non vi siano filtri tra un prodotto potenzialmente nocivo come il gioco d'azzardo ed un teenager, ha dichiarato lo scorso 20 febbraio Augusto Zafra, psichiatra spagnolo e direttore del Centro di Disintossicazione dell'Istituto Valenciano di Neuroadicciones dell’Ospedale Nisa Aquas Vivas.

Tra scommesse, poker online e slot, un ragazzino ha l'imbarazzo della scelta.C'è poi da tenere presente che nessuna piattaforma controlla la reale età dei partecipanti ai giochi online. Basta inserire dei dati personali, che nessun sistema ha la possibilità di verificare e si entra in qualsiasi sito online. Inoltre, le piattaforme che erogano i servizi chiedono quanto basta per soddisfare i requisiti minimi o formalizzare il processo legislativo che garantisce la riservatezza dei dati e un comodo anonimato.

Altro fattore che gioca a vantaggio della libertà di accesso ai giochi d'azzardo è la scarsa informazione sull'argomento. I giovani d'oggi non hanno alcun tipo di “cultura” sul GAP.
Di più: la grande pubblicità resa per esempio, ai giocatori di Texas Hold'em, rende ancora più attraente per i ragazzi, tentare l'avventura sul tavolo verde.  Manca una sorta di “educazione ludica” che inizi fin dalla più tenera età, a spiegare quali sono i reali pericoli che si corrono decidendo di tentare la sorte. Web e tv sono invece circondati da pubblicità che invitano a giocare con jackpot e bonus d'entrata allettanti e non basta la raccomandazione di “giocare responsabilmente” per dissuadere i più giovani.Molti di loro si avvicinano a scommesse e slot per curiosità (30%), altri per caso (23%), ma il succo del discorso non cambia.

In Toscana lo scorso anno hanno fatto dei sondaggi tra i più giovani con risultati preoccupanti. Tre maschi su 4, tra i 16 e i 18 anni hanno giocato almeno una volta. Il gioco più frequente è il “Gratta e vinci” (80%), seguito dalle scommesse sportive (49,7%) e dal Superenalotto (42,5%).
Come se non bastasse, il 9.8% è risultato positivo al Lie/Bet un test di screening per identificare la quota di ragazzi potenzialmente a rischio di sviluppare un problema con il gioco o gambling patologico.
Pistoia è la AUSL con il maggior numero di ragazzi con gioco d'azzardo problematico, Arezzo e Lucca quelle con la percentuale minore.

Tentare di vietare il gioco online sarebbe controproducente e non farebbe altro che spingere a cercare nuove scappatoie per poter giocare. L'unico modo per contrastare il gioco d’azzardo patologico è attraverso una corretta informazione. Senza di essa i dati sul gioco d'azzardo sono destinati sensibilmente ad aumentare. Il confine tra divertimento e patologia in questo caso è molto sottile.

 

 

 

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