Successo di Samo in un palio dai mille colpi di scena. Fuori dalla finale le grandi favorite
Il palio che non ti aspetti, con le grandi favorite Cappiano e Porta Raimonda che nei quattro giorni precedenti avevano catalizzato le attenzioni ed i commenti di addetti ai lavori ed appassionati, subito fuori, si è alla fine concluso con il trionfo di Samo, con l’acoppiata dei “re”, El Rey e Gavino Sanna, sovrano della Buca, per la quinta volta a frusta alzata sulla sabbia fucecchiese, guarda caso sempre negli anni dispari dal 2017 ad oggi.
Già dal sorteggio delle batterie si è capito che non sarebbe stato un palio come gli altri: la sorte infatti ha voluto comporre due batterie senza nessuna rivale assieme, così nella prima sono andati agli ordini di Andrea Calamassi Cappiano (Dididomodossola e Giuseppe Zedde), Botteghe (Exuberant e Valter Pusceddu), Sant’Andrea (Diamante Sauro ed Andrea Sanna), Samo (El Rey e Gavino Sanna), Massarella (Bonvoyage ed Antonio Mula) con Porta Bernarda (Assalto ed Enrico Bruschelli) di rincorsa. Botteghe, Samo e Sant’Andrea sono le più veloci ad uscire dai canapi; la favoritissima della vigila Cappiano, invece, non coglie affatto un buon tempo di mossa e, sin dalla curva del Gommaio si ritrova ad annaspare per il quarto ed ultimo posto utile per la finale. Dopo un primo giro con posizioni invariate, El Rey mette la freccia alla seconda curva del Gommaio, mentre Cappiano, prova a risalire sempre per corsie onerose ma, prima viene infilato da Porta Bernarda, poi deve subire il volo esterno di Massarella che in poche battute agguanta la seconda piazza.

Nella seconda batteria l’ordine alla mossa è: San Pierino (Cecco Biondo e Dino Pes), Borgonovo (Bramosu de Campeda e Carlo Sanna), Querciola (Eccolo ed Andrea Coghe), Ferruzza (Enalotto Super e Sebastiano Murtas), Torre (Premiere da Clodia ed Antonio Siri) e, di rincorsa, Porta Raimonda (Dimmi di Si e Francesco Caria). Borgonovo e Torre scattano davanti ma alla curva del Gommaio è già in testa Porta Raimonda. Le prime tre posizioni sembrano già cristallizzate, per il quarto lottano San Pierino e Ferruzza. Ma, incredibilmente, lo spunto di Dimmi di Si si esaurisce con il passare dei metri e, mentre Borgonovo, Torre e San Pierino si qualificano senza problemi, Ferruzza viene a bruciare sul palo di arrivo Porta Raimonda, regalando a questo palio 2025 la seconda sorpresa in pochi minuti. Nulla da fare neppure per Querciola, mai nel vivo della contesa.
La finale ad otto vede quindi come protagoniste, in ordine di ingresso ai canapi: Torre, Botteghe, Samo, Ferruzza, Borgonovo, Sant’Andrea, San Pierino e Massarella di rincorsa. Un po’ di confusione nella parte bassa dei canapi, con i movimenti, già visti tra l’altro in prova, di Torre e Botteghe, due abbassamenti precauzionali e, dopo circa 20 minuti, ecco la mossa valida, una mossa stile anni ’80, con la penultima contrada, in questo caso San Pierino, che fianca, dando di fatto la partenza, seguita a ruota dalla rincorsa. Samo esce in testa con all’esterno Ferruzza e Borgonovo, in breve passato in seconda posizione. La lotta tra i due Sanna non ha storia: Gavino, tutto in mano, controlla agevolmente, Carlo, braccia e frusta non fa progredire Bramosu, superato nel mezzo giro finale da San Pierino; lontanissimi gli altri con Torre e Massarella intenti in un furibondo scambio di frustate. Il finale di Cecco Biondo è veemente ma insufficiente per impensierire l’ accoppiata dei “re”. E la Buca, per la terza volta nella storia, si tinge di rossoblu.