Al via la spedizione sulla Piattaforma di Ross in Antartide
L'Università di Siena è coinvolta nel progetto internazionale SWAIS2C (Sensitivity of the West Antarctic Ice Sheet to 2 degrees Celsius of warming), che studia i cambiamenti climatici analizzando i sedimenti antartici per stimare l'innalzamento futuro del livello del mare. La dottoressa Sonia Sandroni del Museo Nazionale dell’Antartide di Siena e il dottor Luca Zurli del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente partecipano attivamente: quest’ultimo farà parte del team "on-ice" che opererà sulla Piattaforma di Ross durante la stagione 2024-25.
Il progetto, che coinvolge scienziati di 13 Paesi, mira a perforare circa 580 metri di ghiaccio e prelevare sedimenti fino a 200 metri di profondità dal fondale marino sotto la Piattaforma di Ross. I sedimenti contengono informazioni paleoclimatiche risalenti a centinaia di migliaia di anni, inclusi periodi interglaciali cruciali per comprendere la sensibilità della calotta glaciale occidentale a temperature superiori di 2°C.
Il team di 27 membri affronterà sfide logistiche estreme per lavorare nel sito KIS3, situato a oltre 1100 km dalla base neozelandese Scott. Il viaggio di 15 giorni sulla Piattaforma di Ross include un convoglio di veicoli cingolati per trasportare attrezzature e rifornimenti, oltre a radar per evitare i crepacci. Al sito sarà costruita una pista di atterraggio per supportare le operazioni.
Tra gli istituti italiani partecipanti ci sono: l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, le Università di Siena, Genova e Trieste, e l'Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale, con il supporto del PNRA (Programma Nazionale di Ricerche in Antartide). I risultati contribuiranno a pianificare strategie di adattamento e mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici.