Enel e Regione puntano sulla zona compresa tra Colle e San Gimignano per lo sfruttamento delle risorse sostenibili
La Valdelsa scopre di essere al centro della strategia green della Regione, negli ultimi giorni si sono diffuse le notizie su tre i progetti che puntano a incrementare lo sfruttamento delle energie rinnovabili in un'area che si estende tra San Gimignano, Colle Val d'Elsa e la confinante Val di Cecina.
E' notizia di ieri la presentazione di un piano di sviluppo di Enel Green Power che interessa le zone geotermiche della Toscana per i prossimi anni. Nei piani del gestore energetico lo svincolo di Colle Val d'Elsa sulla superstrada Firenze Siena, diventa strategico per collegare il distretto energetico della Val di Cecina verso Firenze. Per questo la Regione si impegna a investire 60 milioni sulla viabilità regionale per il "Miglioramento del collegamento stradale tra il raccordo autostradale Firenze Siena in corrispondenza di Colle Val d'Elsa e l'area geotermica della Val di Cecina", dando priorità al tratto di collegamento all'area geotermica tra Bivio Bulera e variante di San Dalmazio, in provincia di Pisa.
Il piano energetico regionale per quanto riguarda lo sviluppo del fotovoltaico nella zona valdelsana, ha individuato una superficie idonea per un impianto di 400 ettari a Scarna nel Comune di Colle di Val d'Elsa. Questa possibilità ha messo in allarme la giunta Pii che attraverso le parole dell'assessore Monica Sottili ha espresso la propria contrarietà al progetto ancora solo sulla carta. L'amministrazione locale ribadisce l'importanza dello sfruttamento delle fonti rinnovabili, senza però dover deturpare il paesaggio con impianti mastrodontici.
Una reazione simile l'ha avuta Giacomo Bassi ex sindaco di San Gimignano e governatore della Misericordia, quando è venuto a conoscenza che anche nel proprio comune, è stata individuata una zona idonea per un'estensione di 522 ettari di terreno agricolo da trasformare in impianto. Da qui un appello all'amministrazione comunale perché si opponga all'eventuale utilizzo di quest'area rurale.
Due reazioni simili quelle di Bassi e Sottili che denotano un'attenzione al territorio rispetto ai grandi progetti di sfruttamento energetico, che snaturano il senso del concetto di sostenibilità. Propositi quelli provenienti dagli uffici fiorentini che in tanti sperano possano restare sulla carta o vengano ripensati, puntando invece sulle aree industriali. I tetti delle fabbriche si prestano perfettamente allo scopo. Il tema ambientale si pone al centro dell'agenda politica locale, segno che la sensibilità sull'argomento è cresciuta, effetto positivo dei tempi.
Filippo Landi