Giovanni Atzeni trionfa nell'Oca. Undicesima vittoria in Piazza del Campo: «Amo il mio lavoro e questa città. Nessuna rivincita, solo tanta determinazione»
Palio di Siena, 3 luglio 2025 – Le parole di Tittia dopo la vittoria con Diodoro
Siena – È un Giovanni Atzeni, detto Tittia, emozionato ma lucido quello che si presenta ai microfoni dopo l’ennesimo trionfo in Piazza del Campo. Con la vittoria del Palio del 3 luglio 2025 nella contrada dell'Oca, con il cavallo debuttante Diodoro, Tittia raggiunge quota 11 successi, avvicinandosi sempre di più alla leggenda Aceto.
«Sì, dai… È venuto tutto “facile”, tra virgolette. Ho lavorato tanto quest’inverno, ero convinto di poter fare bene.

Nessun rimpianto per i Palii passati, che non hanno portato la vittoria: «Non ho mai sofferto, ho sempre dato tutto. A volte il destino si mette di traverso, ma quando arriva l’occasione giusta, non bisogna tirarsi indietro».
Rivincita? No, grazie. «Io non ho bisogno di rivincite – ha aggiunto –. Corro sempre contro me stesso. Amo il mio lavoro, amo questa città. La vera rivincita è mia, ed è personale».
E adesso che i numeri cominciano a pesare, con 11 Palii vinti, la domanda è d’obbligo: Aceto non è più così lontano. «Sì, ma io dal 2002, da quando sono arrivato a Siena, non mi sono mai fermato. Ho sempre dato tutto e continuo così. Voglio arrivare lontano».
Durante l’inverno, qualcuno aveva mormorato che la sua carriera fosse in fase calante. Tittia risponde con serenità: «Siena è anche questo. Fa parte del gioco. Ma alla fine, nemmeno chi lo diceva ci credeva davvero. Io mi sono sempre sentito in pace con me stesso».
Poi parla del cavallo: Diodoro, un nome nuovo ma già decisivo. «Era al debutto, sì, e non era una scelta scontata. All’inizio avrei anche pensato ad altre strade. Ma il destino mi ha portato qui, con una contrada che conosco bene, dove mi sento a casa. Il cavallo è cresciuto giorno dopo giorno, e mi sono convinto davvero solo nell’ultima mezz’ora che potevamo vincere».
C’è un legame profondo con Diodoro, nato proprio dall’allevamento di Tittia: «Sì, è nato da me, lo conosco bene, ma in realtà stasera l’ho conosciuto davvero. È un cavallo particolare, un grande galoppatore, ma tutto da scoprire».
Anche il momento della partenza – da un non semplice quinto posto al canape – non l’ha spaventato: «No, paure non ne ho avute. E nemmeno quando ero in testa, ho sempre sentito che nessuno mi avrebbe ripreso. Ero troppo determinato».
Nel corso delle prove, il cavallo ha corso spesso nelle retrovie, ma non è stato un problema: «È giovane, ho preferito farlo andare piano. La velocità vera la si vede solo nel Palio. E sapevo che avrebbe risposto come speravo».
Con questa, sono quattro le vittorie nell'Oca, la contrada dove ha vinto di più: «Qui mi sento in famiglia. Mi trattano nel modo giusto, viviamo i giorni del Palio con serenità, e tutto diventa più facile».
Infine, un pensiero speciale alla sua famiglia: «Dedico questa vittoria a chi mi sta sempre accanto: mia moglie Valeria, mio figlio, i miei genitori, la famiglia di Valeria, i ragazzi della scuderia, tutti quelli che mi aiutano a dare il massimo. Siamo una squadra».
E sul futuro del piccolo “Tittia Junior”, la risposta è secca: «Ogni volta mi chiedete se farà il fantino come me. Per ora la risposta è no!».
La video intervista a Giovanno Atzani (Video)
L.C.