La consigliera regionale del Partito Democratico annuncia presentazione atto
Disturbi alimentari, il governo boccia il rifinanziamento del fondo Draghi. Rosignoli (Pd): "Segnale di disinteresse"
Il governo ha bocciato l’ordine del giorno presentato dal Partito Democratico alla Camera, con il quale si chiedeva di rifinanziare il fondo istituito dal governo Draghi per la prevenzione e la cura dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DCA). Una decisione che, secondo l’opposizione, dimostra la scarsa attenzione della maggioranza su un problema che riguarda tre milioni di persone e che causa ogni anno 4mila morti, soprattutto tra i giovani.
La consigliera regionale toscana del Pd, Elena Rosignoli, ha annunciato che porterà la questione in Consiglio regionale per sollecitare un confronto con le forze politiche che sostengono Giorgia Meloni. "Anoressia, bulimia, alimentazione incontrollata e altre patologie del comportamento alimentare sono state riconosciute come malattie specifiche e per questo il governo Draghi aveva previsto un fondo autonomo rispetto a quello generale per la salute mentale – spiega Rosignoli –. Chiediamo risorse adeguate e l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), includendo stabilmente le 16 prestazioni ambulatoriali attualmente in discussione con una copertura finanziaria autonoma".
Secondo i dati, i DCA colpiscono prevalentemente la popolazione femminile e si manifestano in età sempre più precoce. "Queste patologie sono spesso associate a disturbi dell’umore, ansia, ossessioni, dipendenze e, dopo il Covid, i casi sono aumentati del 40%, interessando oggi il 5% della popolazione, di cui il 96,4% donne", sottolinea la consigliera dem. I disturbi alimentari, denuncia, rappresentano la seconda causa di morte tra i giovani dopo gli incidenti stradali.
Le prestazioni sanitarie in discussione nei nuovi LEA comprendono il monitoraggio e la prevenzione delle complicanze legate a anoressia e bulimia, visite psichiatriche, valutazioni psicodiagnostiche e sedute di psicoterapia individuale, familiare e di gruppo. L’opposizione chiede che questi interventi vengano riconosciuti stabilmente e finanziati in modo adeguato.