"Nessun piano industriale presentato, chiediamo garanzie". Prossimo incontro previsto per il 20 novembre
Palazzo Piacentini (Mimit) ha ospitato un incontro cruciale per gli sviluppi della situazione di Beko Europe Italia, società nata dall'acquisizione di Whirlpool Europa da parte del colosso turco Arçelik, attivo nel settore degli elettrodomestici.
Il vertice, presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e dal sottosegretario con delega alle crisi d'impresa Fausta Bergamotto, ha visto la partecipazione dei vertici aziendali di Beko, dei rappresentanti sindacali nazionali e di categoria, nonché delle Regioni e degli enti locali interessati dalla presenza dei sette stabilimenti dell'azienda. Il confronto è stato un aggiornamento rispetto all'incontro di giugno e ha avuto come obiettivo la verifica degli sviluppi legati alla situazione produttiva e occupazionale degli impianti italiani.
Durante l'incontro, la direzione di Beko Europe non ha presentato, purtroppo, nessun Piano Industriale. L'azienda ha fornito un aggiornamento sullo stato degli impianti, sui trend di mercato e sulle sfide attuali del settore. In particolare, è stato evidenziato un rallentamento della domanda europea, accompagnato da una crescente concorrenza dei produttori extra UE. I rappresentanti aziendali hanno illustrato le difficoltà connesse al dimezzamento dei volumi produttivi e alla riduzione della capacità utilizzata, che al momento si attesta sotto il 40% nei siti italiani.
Il ministro Urso e il sottosegretario Bergamotto hanno chiesto all'azienda di elaborare al più presto un piano industriale che preveda nuovi investimenti in Italia, sfruttando anche gli strumenti messi a disposizione da Governo e Regioni. Tale piano, nelle intenzioni del Governo, dovrebbe scongiurare la chiusura di stabilimenti e gestire al meglio eventuali ridimensionamenti produttivi e occupazionali. Un nuovo incontro sarà convocato presso il Mimit sulla base del piano che Beko presenterà.
Sindacati sul piede di guerra: "No a chiusure e licenziamenti, chiediamo garanzie"
Sul fronte sindacale, la tensione rimane alta. Gianluca Ficco, segretario nazionale di Uilm e responsabile del settore degli elettrodomestici, ha espresso profonda preoccupazione per le prospettive delineate dall'azienda. “Beko ha alluso alla possibilità di chiudere le filiere del lavaggio e della refrigerazione, che coinvolgerebbero gli stabilimenti di Comunanza (Ascoli Piceno), Siena e Cassinetta (Varese)”, ha dichiarato Ficco. “Le lavoratrici e i lavoratori pretendono rispetto, dal momento che queste informazioni circolano già da giorni”.
Secondo i sindacati, il quadro prospettato da Beko lascia presagire un progressivo disimpegno dall'Italia, con la chiusura dei settori del lavaggio e della refrigerazione, mantenendo nel Paese solo la produzione legata alla filiera della cottura e il centro di eccellenza per il design industriale. “Ci opporremmo fermamente a qualsiasi piano che preveda chiusure o licenziamenti”, ha aggiunto Ficco, “e chiederemo al Governo di esercitare la Golden Power per tutelare gli stabilimenti e i posti di lavoro”.
La situazione si inserisce in un contesto di grave crisi per il settore degli elettrodomestici in Europa, con difficoltà di competitività e perdite consistenti. “Siamo pronti a discutere un piano di rilancio”, ha proseguito Ficco, “purché si scongiurino chiusure e licenziamenti. Chiediamo al Governo non solo di partecipare al prossimo incontro previsto per il 20 novembre, ma anche di attivare un tavolo di settore per rafforzare la competitività della nostra industria, oggi sotto attacco di una concorrenza internazionale agguerrita”.
Il prossimo incontro sarà cruciale per capire quali margini di manovra restano per salvaguardare il futuro degli stabilimenti italiani di Beko e delle migliaia di lavoratori che rischiano il proprio posto. Il Governo sarà chiamato a dimostrare se e come intende agire per garantire una reale tutela del comparto industriale nazionale.