La vicenda, secondo quanto svela Il Fatto Quotidiano, risalirebbe al 2007, lo stesso periodo passato agli annali per la “scellerata” acquisizione di Banca Antonveneta.
Tra i 45 miliardi di euro di crediti deteriorati “in dote” a Banca Mps, circa un terzo del credito complessivo della banca senese, ci sarebbe una piccola parte da 8,3 milioni a firma di Silvio Berlusconi. La vicenda, secondo quanto svela Il Fatto Quotidiano, risalirebbe al 2007, lo stesso periodo passato agli annali per la “scellerata” acquisizione di Banca Antonveneta. In quello stesso anno l’ex Cavaliere firmò una fideiussione in favore del Monte dei Paschi da 7,2 milioni di euro, poi elevata a 8,3 milioni e che, oggi, visti gli interessi equivale ad un prestito da 9 milioni di euro. Il tutto serviva a garantire una linea di credito a favore dell’ex cognata Antonella Costanzo, la seconda ex moglie del fratello Paolo, per l’acquisto di una villa in Costa Azzurra. Non una villa qualsiasi, ma 500 metri quadrati di lusso circondati da 2mila metri di giardino con vista panoramica sulle isole Lerins.
L’ipoteca. E’ pur vero che il prestito andò in tasca alla Costanzo ma il recupero del credito da parte della banca oggi non passa dalla garanzia offerta dall’ex Cavaliere, bensì dal pignoramento dei beni all’ex moglie di Paolo Berlusconi. Villa Lampara sarebbe anche oggetto di trattative di vendita, passate e presenti, ma il Monte dei Paschi c’ha fatto mettere un’ipoteca sopra dopo l’ottenimento dell’ok dal tribunale di un decreto ingiuntivo contro l’ex cognata di Silvio Berlusconi.
La banca risponde. Ma se l’obiettivo della banca senese è quello di recuperare quanto prima i 9 miliardi di credito, per quale motivo non bussare alla porta dell’ex Cavaliere che mise nel 2007 faccia e firma a garanzia del credito? «Nell’esercitare le attività di recupero – rispondono da Siena a Il Fatto Quotidiano – la banca agisce in tutti i casi, senza eccezione alcuna, secondo criteri oggettivi di legalità, diligenza e correttezza e, parimenti, con le modalità che ritiene più efficaci per il recupero, sempre soltanto sulla base delle norme applicabili, della prassi e dell’esperienza professionale».
La tenuta senese sfumata. Al momento della firma sulla fideiussione, Silvio Berlusconi preparava già la sua quarta reggenza al Governo che si sarebbe concretizzata nel maggio del 2008. Due anni dopo, in veste di Premier, atterrò all’aeroporto senese di Ampugnano e ad attenderlo c’era uno stuolo di autorità cittadine. Era in missione nelle colline a pochi chilometri da Rocca Salimbeni per valutare l’acquisto di una tenuta. Sarebbe dovuta essere la dimora di campagna della figlia Marina ma l’acquisto non si concretizzò perché i lavori di ristrutturazione erano troppo cari. Chissà a quale banca avrebbe chiesto un prestito Berlusconi se l’acquisto fosse andato in porto?
Fonte: www.agenziaimpress.it