COVID E VACCINI: LETTERA APERTA ALL'ORDINE DEI MEDICI DI SIENA

News inserita il 25-09-2024 - Attualità Siena

Gruppo di cittadini riflette su importanti questioni sulla gestione della pandemia

La lettera aperta inviata all'Ordine dei Medici di Siena da un gruppo di cittadini solleva importanti questioni sulla gestione della pandemia e sui vaccini COVID-19. Facendo riferimento a recenti dichiarazioni dell'AIFA sull'assenza di indicazioni nei vaccini riguardo la prevenzione della trasmissione del virus, i firmatari chiedono chiarimenti all'Ordine su diversi punti critici. Tra questi, la conoscenza di tali informazioni, la coerenza con il codice deontologico, l'adeguatezza dell'informazione fornita ai pazienti e le motivazioni dietro la campagna vaccinale. La lettera mira a ripristinare la fiducia nel rapporto medico-paziente, ritenuta compromessa durante la pandemia.

La lettera aperta indirizzata a OMCeO-Siena:

"Egr. Presidente dell’Ordine dei Medici di Siena

Egr. Associati all’Ordine

Siamo un gruppo di cittadini della Provincia senese sbigottiti e turbati da quanto recentemente diffuso da diversi organi di stampa nazionali circa le risposte fornite da AIFA ai quesiti posti dall’Associazione “Arbitrium Pronto Soccorso Giuridico” nel Giugno 2024 mediante richiesta di accesso civico generalizzato agli atti (1) (2) (3), ovvero che

“….allo stato attuale, nessun vaccino COVID-19 approvato presenta l’indicazione “prevenzione della trasmissione dell’infezione dall’agente Sars-Cov-2””.

Inoltre, da alcuni organi di stampa locali, abbiamo appreso delle imminenti elezioni per il rinnovo delle cariche all’interno del vostro Ordine e delle considerazioni espresse da un vostro associato sull’operato dell’Ordine (4)(5)(6).

Fatte le debite riflessioni, tenendo presente anche il codice di deontologia medica, ci sentiamo oggi in dovere di sottoporvi alcune questioni, per noi di primaria importanza, perché riteniamo che i chiarimenti che avrete la bontà di darci siano necessari, anzi indispensabili, per provare a ricostruire quel rapporto di fiducia medico-paziente che riteniamo essersi fortemente incrinato con la gestione pandemica che ognuno di noi ha vissuto sulla propria pelle dal 2020 ad oggi:

-l’Ordine dei Medici era a conoscenza di quanto a posteriori affermato da AIFA e cioè del fatto che non erano presenti su nessun vaccino COVID-19 somministrato le indicazioni per cui questi non potessero prevenire la trasmissione del virus Sars-Cov-2?

-se ne eravate a conoscenza, avete ritenuto che tale mancanza di indicazioni fosse coerente con il vostro codice deontologico? Avete pensato come questa mancanza di indicazioni si potesse conciliare con l’effettivo beneficio per la salute e/o con un miglioramento della qualità della vita? Ritenete di aver condotto nei confronti di tutti i pazienti/gli assistiti una vera campagna informativa pienamente comprensibile ed esaustiva sulla prevenzione?

-di conseguenza qual è stato il senso di far vaccinare la popolazione con un siero sperimentale (termine sperimentazione a luglio 2024), approvato solo per uso emergenziale e che non preveniva la trasmissione dell'infezione, ma che presentava tutti i rischi di una sperimentazione

-ritenete di aver avuto un'adeguata conoscenza della natura e degli effetti dei vaccini consigliati ma anche imposti a molte categorie e poi inoculati?

-avete mai preso in considerazione l'idea di un confronto pubblico sulla trascorsa gestione pandemica e sulle future strategie da adottare in campo sanitario?

-non pensate che occorra ristabilire una vera alleanza di cura fondata sulla reciproca fiducia e sul mutuo rispetto dei valori e dei diritti in armonia con i principi etici di umanità e solidarietà e civili di sussidiarietà?


Attendendo fiduciosi Vostre risposte, porgiamo distinti Saluti "

Di seguito, la  "1° Carta di Siena" (allegata in PDF) scaturita dal Convegno del 18 Settembre dal titolo "Ordine o Dis-Ordine dei medici?".

Questa Carta, ideata e pensata sull’esempio della “Convenzione di Oviedo”, è stata elaborata e sottoscritta da illustri professionisti che chiedono un ritorno ad una maggiore etica professionale e fedeltà al giuramento di Ippocrate.


 

 

 

 

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