CLAMORE ROBUR: MELE "REVOCATO" DA PONTE MA LA FIDEIUSSIONE È LA SUA

News inserita il 16-04-2016 - Robur Siena

Società bianconera senza pace.

Antonio Ponte revoca Pietro Mele dal Cda della Robur. Una notizia che ha del clamoroso considerata non solo la delicata situazione societaria che sta caratterizzando il Siena, ma anche le recenti dichiarazioni di stima del patron bianconero nei confronti del socio. Questa mattina Pietro Mele ha detto la sua ai microfoni di Are, chiarendo i suoi rapporti con la società bianconera.

“Ponte non ha le competenze per rimuovere nessuno. E’ l’assemblea dei soci che può assumere una delibera di revoca.

In realtà il presidente ha solamente convocato un’assemblea dei soci dove all’ordine del giorno c’è la revoca del mio mandato e al punto due il fatto che lui dovrebbe diventare amministratore unico della società.  Ci sono degli atti e delle procedure che fanno parte del diritto societario e dello statuto che devono essere espletati.”

Molte le perplessità di Pietro Mele, in primo luogo il fatto che l’assemblea non è stata di fatto convocata ma si chiede solo una delibera su consultazione, una specie di assemblea telematica dove i soci devono esprimere il loro voto tramite posta certificata: “non penso che l’obiettivo primario sia rimuovere Pietro Mele, quanto più creare un amministratore unico sotto il nome di Antonio Ponte in una fase così delicata come quella di passaggio.”

“Non mi importa della mia personale carica. Dall’agosto 2014 sono stato presente per cercare di dare una mano alla società. Sinceramente sono preoccupato che la Robur passi sotto un unico amministratore. Non sono mai riuscito ad avere completo e libero accesso agli atti contabili della società- continua quello che sembra ormai configurarsi come l’ex socio di Ponte- con grande fatica sono riuscito solo pochi mesi fa a far mettere all’ordine del giorno di un consiglio di amministrazione la possibilità di accesso, che come di diritto mi è stata data, e lunedì prossimo avrei avuto la possibilità di andare in sede per visionare gli atti.”

E’ un fiume di parole Pietro Mele: “Come giusta causa per disporre all’ordine del giorno la mia revoca si parla di mancanza di affectio societatis, evidentemente la mia opera dall’agosto 2014 in poi non è stata sufficientemente giudicata come tale.”

Parole amare quelle di Mele che prosegue: – ” In effetti più che metterci soldi, lavoro, finanziamenti fruttiferi e soprattutto l’iscrizione ad entrambi i campionati che è avvenuto ad entrambi i campionati e tutt’oggi la garanzia fideiussioria per l’iscrizione alla serie C è totalmente a mio carico al 100%.”

In merito proprio alla fideiussione Mele tranquillizza i tifosi: “la Robur continuerà a giocare a prescindere dalle vicende societarie, non metterei mai a rischio la squadra ed inoltre ci sono dei meccanismi che rendono impossibile il ritiro della fideiussione.”

Fonte: www.antennaradioesse.it

 

 

 

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