BLOCK NOTES: VERSO UNA TRATTA CON IL SILENZIATORE

News inserita il 28-06-2018 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

E' un venerdì di tratta. Il 29 giugno “gira”, come da antica e consolidata tradizione, la Chiocciola che festeggia i suoi Pietro e Paolo, ma nei rioni siamo tutti in attesa del barbero. Nelle due giornate di prove di addestramento ci siamo convinti che i nostri “cavallai” hanno fatto incetta, a giro per la Sardegna, di buoni soggetti. Interessanti, ben strutturati ma anche tanto inesperti. Un esercito di quattro e cinque anni che ci assicureranno a breve un futuro sereno. I Capitani, però, sono chiamati, ora, a risolvere il rebus della scelta dei barberi che si contenderanno il cencio di Giannelli.
Con sei rivali in Campo tutto lascia prevedere che ci si orienterà verso un livellamento delle forze. Può darsi che non resterà in carriera nemmeno uno dei barberi che hanno trionfato negli anni scorsi in Piazza e che i dieci prescelti saranno sani di fisico e di testa, ben allenati, ma non in grado di far salire la temperatura dell'entusiasmo dei Contradaioli. Scommetto su di una tratta con il silenziatore. Forse nessuno salterà con un minimo di convinzione e decisive saranno le mosse del ristretto novero dei fantini che vanno per la maggiore. Saranno loro a far girare lo “scarabocchio” di Emilio.
In un tale contesto vedremo forse qualche debuttante fra gli equini, mentre sarà molto più difficile che uno dei tanti giovani fantini che si sono messi in luce a Mociano e nelle corse in Provincia possa trovare una monta in un quadro di insieme così articolato e per certi versi complesso.
Ma poi, vedrete, sarà Palio, con le atmosfere di sempre. Emozioni, attese e batticuore. Con la speranza, questo sì, che il meteo sia finalmente clemente e gli acquazzoni si allontanino dalla nostra bella Siena e dalla nostra Festa.

Cambiamo decisamente argomento e torniamo, solo per un attimo sulla politica. Giuro che poi scriverò fino al dopo due luglio di Palio, Contrade, Cavalli, Mossiere e Fantini.
La fine di quella che la “destra” ha chiamato sciattamente “dittatura” rossa ha lasciato, come previsto, strascichi nel PD senese.
Il Segretario del Comunale Simone Vigni e la Presidente dell'Assemblea Fiorenza Anatrini hanno rassegnato le loro dimissioni. Sacrosante, dico io, perchè l'ex partitone si era mosso già alla fine dell'inverno e ai primi tepori della primavera in maniera assolutamente convulsa.
Bruno Valentini aveva passato indenne il vaglio di circoli e sezioni, ma soprattutto Vigni, ma anche la stessa Anatrini si erano messi in testa di cercare una alternativa al Sindaco uscente. La storia recente ci dice che bruciarono nel loro personale falò delle vanità nomi di un certo prestigio accanto a improbabili altri personaggi senza cultura e...firme.
Alle politiche il PD aveva sostanzialmente retto e direi anche retto bene, per precipitare poi su di un 18%, alla prima tornata delle comunali, che ha aperto davvero la crisi e spinto poi all'apparentamento con Pier Luigi Piccini che gli elettori hanno poi sonoramente bocciato.
In casa PD hanno sopportata ob torto collo e con una certa puzza sotto il naso la lista civica In Campo che aveva raccolto quasi il 10% delle preferenze.
Sono andati a dritto per la loro strada fra incomprensioni e palesi rivalità ed hanno portato la macchina a sbattere e Valentini a cappottare.
Non credo che tutta la responsabilità sia di Vigni ed Anatrini e mi fa ridere la possibile ricerca di un reggente. Qui bisogna abbattere tutto e sulle macerie ricostruire. Con gente nuova, magari giovani inesperti ma con qualche idea e la mente e gli occhi chiari e puliti. Pronti ad accogliere altre aree a sinistra ma anche nello sconfinato campo di un civismo ancora non scandagliato, dialogando anche con quei Cinque Stelle che sono stati confinati dai loro vertici e da un Salvini asso pigliatutto in uno strano limbo.
E da domani Palio!

Roberto Morrocchi

 

 

 

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