BLOCK NOTES: UN NATALE MESTO E UN MONTE IN BILICO

News inserita il 04-12-2020 - Attualità Siena

Mentre ci prepariamo comunque a santificare la Natività siamo spettatori interessati di quanto si agita intorno a Banca Mps

In attesa dell'arancione, che per la verità poco si discosta dal “rosso”...e solo il “giallo” farebbe tutta la differenza del mondo, possiamo affermare, senza tema di smentita, che all'interno del nostro Governo la paura del Covid fa novanta. La bomba del “liberi tutti” di agostana memoria ha lasciato ferite profonde nelle menti dei nostri Ministri e dover contare tutti i santi giorni centinaia di persone che se ne volano via deve aver fatto, comprensibilmente, un sicuro effetto. Ora non si può più sbagliare e anche noi normali cittadini dobbiamo rendercene conto, disponendosi con grande volontà e un pizzico di spirito di sacrificio a rispettare le dure, ma necessarie, normative in vigore. Anche la Messa di mezzanotte sarà retrocessa alle 20 o giù di lì, e poi potremo pregare sottovoce e ben distanziati e l'Europa ci vieta, a ragione, di non poter cantare a voce spiegate le solite laudi. Insomma siamo chiamati a vivere un Natale “intimista” senza cenoni e pranzi affollati, per non correre il rischio di farci seriamente del male. Fa piacere comunque constatare che in Piazza Salimbeni l'albero della tradizione svetta sicuro e che ci sono luminarie in strade e piazze, con le Contrade che accendono, tutte insieme, i loro braccialetti. Facciamoci bastare queste cose e magari scendiamo, alla spicciolata, sul Campo per farsi baciare dalla Torre del Mangia, e risalire poi in via di Città o da Via dei Pellegrini per ritrovarsi dinanzi alla maestà assoluta del Duomo. Anche questo ci renderà il sapore di una Festa che grazie poi ai vaccini ritroveremo alla fine del 2021.
E mentre ci prepariamo comunque a santificare la Natività siamo spettatori interessati di quanto si agita intorno al Monte dei Paschi.
Più volte ho affermato nel mio Block notes che un Monte capace di correre da solo mi sarebbe piaciuto un sacco. Ma la Banca è fragile e il salvataggio del Tesoro se ci ha permesso di tenere in qualche modo la testa fuori dai marosi non ci ha comunque consentito di “fare Banca” con le necessaria intraprendenza e il dispiegamento di mezzi e azioni che altri Istituti hanno potuto esercitare. Rischia di diventare stucchevole anche la questione Unicredit, e fra i commentatori economici nazionali...ma anche Senesi che sembrano quasi parteggiare per una ingloriosa fine della Banca più antica del Mondo...si è, nemmeno troppo velatamente fatto passare il Monte come il pestifero untore che potrebbe mettere in ginocchio, fuse le due banche, Unicredit.
C'è chi ha visto nella paventata fusione la molla che ha indotto il “francioso” Mustier alle dimissioni, in coincidenza con l'arrivo di Padoan in Piazza Gae Aulenti.
Mi piace, invece, la versione che ci offre sul Corriere della Sera un grande notista come Fabrizio Massaro. Jean Pierre Mustier dopo aver messo in cascina diversi milioni dalla dismissioni di Società dell'orbita di Unicredit si stava preparando a dividere in due parti, come una mela, la stessa Unicredit, di fatto trasferendo in Germania il nucleo principale dell'Istituto e lasciando praticamente il mercato Italiano nelle mani di Intesa. Verità o novella, di fatto Mustier entro la prossima primavera, se non prima, toglierà le tende remunerato da una buona uscita milionaria. Vedremo nel frattempo cosa succederà. L'ipotesi di una fusione fra Unicredit e Monte con il Tesoro destinato a restare nella nuova Banca con una fetta pari ad almeno l'11-12% resta sul tavolo, che viene sgomberato subito dopo dall'inane tentativo dei Cinquestelle che miravano a ridurre a soli 500 milioni i crediti fiscali in caso di fusione. Resta in piedi quindi una manovra che assegna comunque al Monte dei Paschi 2 miliardi di dote. Insomma chi vivrà vedrà....

Roberto Morrocchi

 

 

 

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