BLOCK NOTES: TRA VALENTINI E IL PD È INIZIATA LA STAGIONE DEI LUNGHI COLTELLI

News inserita il 22-02-2018 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

La polemica divampa su tutti i media senesi

Se il PD a fine maggio si troverà nella malaugurata situazione di perdere lo scranno di Sindaco della città di Siena, si aprirà una stagione dei lunghi coltelli che lascerà sul terreno della politica morti e feriti. Simone Vigni, il Segretario del Comunale PD sta gestendo la questione con spregiudicatezza e coraggio, ma forse non ha fatto un calcolo preciso sui rischi che corre come dirigente di punta dei Dem e dei rischi che fa correre, soprattutto, al suo Partito.
Si fa presto a dire che in attesa del 4 marzo si pensa solo alle elezioni politiche nazionali, facendo quadrato intorno a Padoan, Renzi e...Gentiloni, mentre, invece, la polemica divampa su tutti i media senesi, con il Valentini che non molla nemmeno di mezzo centimetro la sua posizione, forte anche di certi articoli statutari del partito da cui proviene, mentre Vigni, forte delle intese con il gruppo dei monaciani e direi con una certa sicurezza anche con gli scaramelliani, si muove lancia in resta per mettere in un angolo il Sindaco uscente, favorendo l'ascesa al soglio di un personaggio di sicuro spessore cittadino quale è Fulvio Bruni.
Lo scenario assomiglia a quello che anche io, come quadro del Comunale PD, vissi cinque anni fa.
Al passo indietro fatto, con gli onori del caso, da Franco Ceccuzzi si aprì una lunga e perigliosa “querelle” che non portò subito come avrebbe preteso l'allora Segretario Comunale del PD Carli, spalleggiato, vedi un po', proprio da Vigni ed altri dirigenti, all'individuazione di un candidato – magari Mugnaioli - da buttare nell'agone elettorale comunale, per scongiurare le invise “primarie” che proprio il PD aveva lanciato a tutti i livelli. Invise anche perchè a quelle “famigerate” primarie si stava preparando, vedi il caso, il Sindaco allora in carica del Comune di Monteriggioni, che rispondeva al nome di Bruno Valentini.
La storia non si fa con i se e con i ma e questa ci dice che Mugnaioli e Valentini si misurarano alle primarie che Carli e Vigni osteggiavano. Vinse con un certo margine Valentini che poi, seppur al ballottaggio, avrebbe sconfitto Eugenio Neri, grazie anche al mezzo voltafaccia di almeno una sigla dell'allora panorama civico vicino al centrodestra.
Bruno Valentini si fa forte del dettato statutario che prevederebbe, come nel suo caso, che per smontare da cavallo un Sindaco uscente si debba ricorrere alle improvvisamente invise...anche da Renzi?... primarie. Vigni ed i suoi alleati vanno diritti come fusi per la loro strada che porta, a quanto pare, senza mezzi termini, all'individuazione di una figura di prestigio “civico”, come Bruni, senza passare dall'artificio democratico del quale il PD si è fatto spesso scudo per controbattere negli anni a partiti padronali e a gruppi in mano a società di comodo.
Vedremo, dopo l'esito delle politiche nazionali di inizio marzo, come volgerà la temperie del PD locale. Al momento ci pare che la nebbia si faccia fitta, mentre ci sarebbe bisogno invece di chiarezza e di comportamenti politici consapevoli.
Intendiamoci lo stesso Valentini non assicurerebbe al PD la vittoria sugli agguerriti candidati civici e del centrodestra, ma nemmeno l'ottimo Bruni potrebbe pensare di avere partita vinta contro, per esempio, un De Mossi sostenuto da una coalizione magari già vincente a livello nazionale.
Ne vedremo delle belle o delle brutte, fate Voi, ma la stagione dei lunghi coltelli che presumibilmente si aprirà dopo le comunali di Siena merita di essere vissuta e commentata. Comunque.

Roberto Morrocchi

 

 

 

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