BLOCK NOTES: SIENA, PIÙ CHE BELLA ADDORMENTATA ERA LEGGERMENTE ASSOPITA

News inserita il 07-06-2018 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

La città ha vissuto drammaticamente sulla propria pelle gli anni difficili della crisi

Volevo capire il perché di un titolo “Siena Bella Addormentata. Diario civico di cinque anni che non abbiamo vissuto” con il quale Michele Taddei ha dato alle stampe il suo ultimo libro. E allora l'ho acquistato e letto. Intanto perché ero mosso dalla curiosità di capirne la filosofia, visto che va a ripercorrere gli eventi salienti della politica e della vita sociale ed economica di Siena dal 2013 ad oggi, e perchè considero Michele una delle penne migliori, brillanti e sapienti nel panorama cittadino e non. E allora mi permetto di non condividere fino in fondo l'esegesi del titolo. Qualche volta anche io nei miei Block Notes di questi anni ho chiamato Siena “bella addormentata”, quando si palesavano certe dimenticanze, ma mi è parsa una esagerazione che sia stata contrassegnata così la nostra città che ha vissuto drammaticamente sulla propria pelle gli anni che vanno dal 2013 – ma io direi dal 2011 – al salvataggio per mano della Stato Italiano del Monte dei Paschi.
Anni nei quali la città in crisi si è ripiegata a volte su sè stessa, è vero, ma anche anni nei quali il dibattito sulle sorti della città non si è mai del tutto sopito, con le responsabilità delle maggiori forze politiche messe all'indice, anche nei momenti nei quali certe cronache cittadine sembravano pericolosamente essere diventate le “fiancheggiatrici” di scelte letali, soprattutto sulle sorti di Banca e Fondazione.
Insomma, anche se travolta dalla crisi globale – qui acuita dal quasi fallimento del Monte e dalla perdita di valore della nostra cassaforte, la Fondazione, che ha sperperato in un amen 5 miliardi di euro – la città ha cercato di reagire, salvando l'Università che era affondata sotto l'immane peso di 230 milioni di euro e dando vita, per esempio, ad un polo farmaceutico di valore assoluto. Per non parlare del riassetto del bilancio del Comune, del lancio di un paio di rassegne culturali di livello assoluto e della ripresa del turismo di massa ma anche di eccellenza.
“Bella Addormentata” Siena l'aveva chiamata nel 1947 l'allora Sindaco della città Ilio Bocci.
L'aveva fatto per spingere la cittadinanza, dopo gli anni duri del fascismo e di una guerra lunga e dura che aveva comunque in qualche modo “risparmiato” Siena, il suo centro e i suoi monumenti.
Siena aveva, però, dinanzi a sé un futuro – così scriveva Bocci – tutto da progettare e addirittura da inventarsi. Intanto aveva una Banca, anche se racchiusa nei confini regionali, ma patrimonialmente forte e “liquida”. Aveva una Università pulsante di interessi e docenti di “nome” ed una ricchezza culturale e paesaggistica tutta da valorizzare.
A me pare che la Bella Addormenta – ammesso e non concesso che tale sia stata – abbia dentro di sé la forza, l'animo, il coraggio e le capacità per svegliarsi eccome! E chissà che che Michele Taddei non possa dare alle stampe fra un lustro un nuovo libro “Diario civico di 5 anni che abbiamo vissuto intensamente”.
Ma il libro leggetelo. Ne vale davvero la pena, d'accordo o no con il titolo...

Roberto Morrocchi

 

 

 

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