BLOCK NOTES: SIENA NEL FUTURO, UNA CITTÀ DA VIVERE

News inserita il 17-01-2020 - Attualità Siena

Quale destinazione per i tanti grandi "contenitori" cittadini?

Mi piace che l'amministrazione a guida Avvocato-Sindaco De Mossi metta mano, e speriamo una volta per tutte, al ripristino della strada Terrensano-Belcaro che infiniti disagi ha causato, per anni e anni, agli abitanti della zona.
Mi piacerebbe che la stessa Amministrazione provvedesse anche alla sistemazione del ponte di Ravacciano che sembrava una cosa da nulla e che invece crea problemi a mezzi e pedoni da oltre un anno, così come mi piacerebbe che il De Mossi spronasse i suoi prodi affinché fosse rifatto il piano stradale della strada di Scacciapensieri che da tre anni aspetta, fra un semaforo e l'altro e un muretto pericolosamente affacciato su di una balza, l'intervento della mano pubblica.
Intanto leggo con piacere che l'Avvocato-Sindaco ha indetto una due giorni di studio in un bastione della Fortezza, riservato a uomini e donne dell'attuale maggioranza, per confrontarsi su idee e progetti e ridare, se mai l'ha avuto, un certo slancio all'azione della sua Giunta. La Nazione ha fatto l'altro giorno qualche nome delle teste d'uovo che saranno riunite in conclave... non mi permetto ovviamente di entrare nel merito delle scelte effettuate fra le menti Senesi, ma mi sarà concesso, come sempre, di entrare nel merito di idee e progetti, riservandomi il diritto di controllare poi lo stato dei lavori, le cose fatte e quelle rimaste - spero poche - nella penna di amministratori ed esperti a vario titolo convocati.
Intanto bolle in pentola la questione del “campus” o “studentato” che dir si voglia, che è stato delineato e che riguarda l'area intorno al palasport di viale Sclavo, al vecchio e caro “dodecaedro” e alla palestra gonfiata. Pare che un “fondo finanziario” in mano a privati sia bello e pronto per costruire nella ampia zona verde a suo tempo destinata a percorso salute – e di proprietà se non erro della Polisportiva – una residenza per circa 450 studenti.
Anche un cittino capisce che siamo dinanzi ad un investimento di un certo peso che avrebbe riflessi importanti sull'assetto viario, sulle comunicazioni fra via Slavo e strada Fiume, per non parlare di posteggi per gli studenti e i visitatori del campus, oltre alla dinamica di quanto accade all'interno del palasport per avvenimenti sportivi di un certo richiamo. Pare che i soggetti interessati alla complessa iniziativa immobiliare potrebbero sobbarcarsi gli oneri e le spese per restaurare quello che Paolo Maccherini aveva chiamato l'astronave per differenziarlo dal piccolo dodecaedro. Non è un mistero che il Palasport inaugurato nel lontano 1976 stenta a reggere il passo, rischiando addirittura di non ottenere più l'abilitazione ad eventi sportivi che portano sui gradoni due o tremila spettatori...magari in attesa dei cinquemila ai quali il basket ci aveva abituati.
Staremo a vedere...ma è un fatto che costruire ancora ha un senso solo se qualcuno pone attenzione e mette mano, piano piano, ma con serietà di intenti, anche ai tanti grandi contenitori, dal Santa Teresa, al Pendola, alla Casa dello Studente in San Martino, all'ex Università per Stranieri, all'ex Banca d'Italia, alla fantomatica nuova sede della Provincia e via discorrendo che fanno di una città viva una città abitata da fantasmi. Una esagerazione? Può darsi, ma si fa così...tanto per parlare...

Roberto Morrocchi

 

 

 

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