BLOCK NOTES: MURI SPINATI PER OPPORSI ALLA "GRANDE SIENA"

News inserita il 23-10-2015 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

L'idea di Valentini non entusiasma gli altri sindaci del territorio.

Il progetto di ammodernamento istituzionale prevede, a livello nazionale, l'accorpamento delle Regioni per arrivare a 11 grandi realtà territoriali più Roma Capitale e la fusione dei tanti...troppi nostri "campanili". Per la Toscana uno studio dell'Irpet prevede di ridurre da 279 a 50 il numero dei nostri Comuni.

E' chiaro che si procederà a tappe, ma si potrebbe parlare di grande risultato se a fine 2020 si registrassero una settantina di fusioni e i Comuni fossero ridotti a 150.

Il dibattito è aperto sui più diffusi quotidiani nazionali, sulle gazzette locali e su tutti i media.

Ricordo che la "grande Siena" era già vagheggiata nel programma elettorale del PSI senese che portò Vittorio Mazzoni della Stella a Sindaco della città.

Il Partito Comunista di allora poteva accettare che a governare il capoluogo fosse un Socialista e che la Banca – il Monte – fosse guidato da un democristiano, ma non avrebbe permesso mai e poi mai di rinunciare ai tanti sindaci "rossi" che tenevano in scacco, salvo un paio di eccezioni, l'intera provincia. Figurarsi, dunque, se volevano progettare la "grande Siena"...rinunciando a tanti loro sindaci e consiglieri e fu così che l'idea, per certi versi avveniristica, degli uomini del "garofano" restò nel cassetto delle buone intenzioni...lettera morta.

A distanza di diversi lustri il progetto torna di attualità e il Sindaco Bruno Valentini lo fa suo, mettendo in risalto gli obiettivi che sarebbero colti sul versante della pianificazione integrata, economie di scala nei costi, uniformità delle risposte alle esigenze dei cittadini e via dicendo.

Lancia in resta, parte per prima, contro Valentini, la "sindaca" di Monteriggioni che – non è un mistero per nessuno – ha preso già da tempo le distanze dal sindaco senese che Lei, insieme al gruppo dei monaciani, contribuì a far prevalere nel ballottaggio su Neri.

L'autonomia comunale del borgo già cantato da Dante non si tocca, anche se, per esempio, Belverde, Uopini e le Badesse gravitano sul Capoluogo.

Il Sindaco di Monteroni, da par suo, affonda poi il colpo più pesante, sostenendo di non essere disposto a pagare i debiti di Siena...ed altri primi cittadini dei comunelli limitrofi fanno "boccucce" accampando le solite scuse che si basano su supposte peculiarità culturali e sulle caratteristiche morfologiche dei territori.

Io credo da sempre che l'unione faccia la forza. Qui non si tratta di espandersi a danno degli altri, ma altresì di lavorare insieme amministrando in pieno accordo le risorse economiche e finanziarie che andranno invece e inevitabilmente a ridursi.

A me fa specie che Umbria e Marche, pur con qualche comprensibile distinguo, diano i via libera al dialogo con la Toscana del Governatore Rossi, sul progetto di fusione fra le tre regioni del centro Italia, mentre dalle nostre parti si alzino già dei muri spinati per ostacolare una mini rivoluzione che unisca...che ne so...Monteriggioni, Castelnuovo Berardenga, Asciano, Sovicille e Monteroni per dotare la gente di queste lande di strumenti più idonei alla crescita complessiva di questo angolo della nostra Toscana.

Ma forse non a caso il Granduca, al tempo dei Lorena, lasciava sempre per ultima la delegazione Senese quando le città ogni due mesi venivano da lui ascoltate.

Al Primo Ministro che intercedeva affinché la delegazione Senese avesse, almeno una volta, la precedenza sulle altre, per  tornare più agevolmente a casa, rispose. "No, no, lasciateli aspettare per tutta la mattina...così litigano fra loro e quando li ricevo non sanno più cosa chiedere!"

Roberto Morrocchi

 

 

 

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