BLOCK NOTES: MPS, UNA STORIA DI 500 ANNI. NON VALGONO SOLO GLI ULTIMI 10

News inserita il 29-12-2016 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

Un autentico gioco al massacro.

Si legge, in una delle ultime tante lettere inviate dalla BCE al Monte dei Paschi, che la nostra Banca avrebbe perso una ulteriore grossa fetta di liquidità nelle ultime settimane e persino all'indomani della fallita scalata all'aumento di capitale. Anche questa iattura avrebbe convinto la Banca Europea a spostare l'assicella da 5 a 8,8 miliardi di euro per il salvataggio della Banca, usando con il Monte lo stesso trattamento riservato a suo tempo alle Banche della Grecia, che avevano strutture tanto più deboli..

Lo dico in tutta umiltà, ma se da almeno cinque anni a questa parte il Monte è, un giorno sì e l'altro pure, all'onore, o meglio al disonore, delle cronache finanziarie e non, e nel mirino delle missive europee, come è possibile che questa nostra Banca, seppur disastrata, possa mantenere e/o recuperare la fiducia di una clientela che in buona parte le è rimasta fedele fino agli ultimi eventi?

Mi pare – e lo dico con estrema franchezza – che da più parti, leggi BCE e indirettamente dal Tesoro Tedesco – si cerchi in ogni modo di affondare la più antica Banca del mondo.

Intendiamoci non ho le carte giuste in mano per dire, come dagli Stati Uniti ha affermato il finanziere internazionale Brera o come in una intervista ha ribadito De Bustis, per non parlare del Ministro Padoan, che il Monte ha struttura e base patrimoniale per assestarsi e riprendere in tempi relativamente rapidi il volo. Leggi un ruolo di primo piano nel sistema, come si conviene a quella che sembra restare ancora la terza Banca Italiana. Ma se invece l'asticella viene posta sempre più in alto e se vengono chiesti sacrifici a obbligazionisti e più in generale al Paese Italia, chiedo di conoscere punto per punto e senza margini di incertezza, cosa bolle in pentola e dove davvero, oltre alle cose che tutti sappiamo, sta  il marcio che ci fa giorno dopo giorno sprofondare.

Leggo che siamo schiacciati da un monte di sofferenze. Sì è vero, sono tanti i miliardi da recuperare, ma so anche che sono coperti da accantonamenti di tutto rispetto. Credo anche che con un pizzico di buona volontà e lavorando ventre a terra come nel passato abbiamo fatto, saremmo in grado in sei-sette anni di ottenere buone performance di recuperi. Se si vuole invece che ci si sbarazzi di questa massa in un amen, rimettendoci però di più, ecco che l'intervento di Atlante dovrebbe facilitare il tutto.

Su lato della competitività professionale, mi pare che si possa dormire qualche sonno tranquillo.

Il Monte ha dimostrato infatti  di poter contare su di una “rete” di grandissimo livello.

I risultati ottenuti in nemmeno tre giorni, 2,5 miliardi da conversione delle obbligazioni in azioni, stanno a lì a dimostrare che esiste ancora l'attaccamento alla Banca e che la “montepaschinità” di cui parlava ad ogni passo Profumo non è una cosa vana, ma un valore certo.

Insomma questo è il quadro. Il Tesoro ci mette la sua onorabilità, quando giura che con i 20 miliardi messi a disposizione del nostro - improvvisamente fragile? -  sistema bancario tutto andrà a posto. Il Monte avrà il suo paracadute e così gli altri Istituti – penso a quelli Veneti – mentre Unicredit  potrà tentare con qualche successo l'impresa di un suo aumento di capitale di 13 miliardi.

A proposito del Veneto. Veneta era Antonveneta e sono in quella Regione le Banche che stanno vacillando, come Veneto Banca e Popolare di Vicenza.

Eppure il Veneto insieme a Lombardia, Trentino e Piemonte sono le Regioni che fanno da traino alla nostra economia. Speriamo bene, ma c'è qualcosa che non torna!

Mi sia concesso di chiudere con una riflessione “rubata” a Fausto Tanzarella, un ex MPS ed ora scrittore ed editore.

“...un epilogo sciagurato al quale ci hanno portato colpe e responsabilità politiche non ancora del tutto acclarate, analizzate e punite. Ma vogliamo per un attimo pensare a quanto, solo negli ultimi 50 anni, il Monte dei Paschi di Siena ha dato all'Italia? Investimenti, sponsorizzazioni, e patrocini, e non solo in Toscana, anzi... E decine di migliaia di posti di lavoro, ovunque, direttamente o per indotto. Tanta, tanta roba. Facciamoli pure i conti. In una storia di 500 anni non si possono considerare solo gli ultimi, sciaguratissimi, 10.”

Così è se vi pare...

Roberto Morrocchi

 

 

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