BLOCK NOTES: MONDO DELLA FINANZA IN AGITAZIONE E MPS "STAND ALONE"

News inserita il 22-12-2021 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

Siena non può perdere la “sua” Banca

Il mondo della finanza è in perenne stato di agitazione. Diverse le partite da chiudere nel prossimo anno, da Stellantis a Mediaset, da Tim alle Generali...per non parlare del panorama degli Istituti bancari che vede in scena un appassionante risiko fra Bper, Banco Bpm e Carige, con Unicredit che sta alla finestra cercando nuovi agganci e nuovi spazi che riducano la notevole distanza da Intesa San Paolo che è il dominus assoluto del movimento bancario italiano.
A noi, è chiaro, interessa il presente e il futuro del Monte dei Paschi che continua ancora, a dispetto di tanti, a chiamarsi di...Siena. Chiusa, se Dio vuole e sottolineo se, la trattativa tutta sbilanciata a favore di Orcel e del suo Unicredit, la Presidente Patrizia Grieco e l'Amministratore Delegato Guido Bastianini, nella convinzione che la Banca più antica del mondo debba avere un suo futuro, stanno redigendo un piano industriale, in ottica di “stand alone” e cioè di stare in piedi da solo, da sottoporre, con il beneplacito del Tesoro che controlla il 64% del capitale, alla Direzione Generale della Concorrenza, all'interno della Commissione Europea, che dovrà fissare tutti i paletti del caso.
A me pare che Bastianini e il suo team stiano lavorando bene, sulla spinta di quei 388 milioni di euro di utile netto con cui MPS ha chiuso la trimestrale al 30 settembre del 2021.
Certo le vicende giudiziarie, tuttora irrisolte, che hanno coinvolto la Banca e la voragine di perdite subite all'indomani dell'acquisto azzardato e sciagurato di Antonveneta, non sembrerebbero poter favorire il cammino della Banca, ma gli attivi per 143 miliardi di euro, la raccolta diretta per circa 93 miliardi, le oltre 1400 agenzie ancora aperte in tutta Italia e i 21.000 dipendenti sono valori assoluti che non possano essere messi nel dimenticatoio. Sì, anche la rete delle agenzie è valida. Potranno essere anche dismesse, e sarà da valutare quali quante dove e quando, ma la rete si è confermata anche nei momenti più aspri della storia della nostra Banca, anche nel bel mezzo delle rovinose cadute degli ultimi 13 anni, come durante il periodo sanguinoso della pandemia, un “asset imprescindibile per credibilità nei confronti della clientela e presa sul territorio”...parola di un notista quale Stefano Righi del Corrierone.
Il piano redatto da Bastianini, a differenza dell'esosa richiesta di Orcel che pretendeva un aumento di capitale di 8 miliardi tutto o quasi sulle spalle del Governo, si dovrebbe arrestare sotto i 4 miliardi di euro, mentre gli esuberi del personale da accompagnare verso una uscita su base volontaria, dovrebbero ammontare a circa 3.500/4.000 unità per un costo di 270 milioni all'anno, a carico della Banca. Un aumento di capitale così stimato e lo snellimento delle risorse umane potrebbero aprire a Babbo Monte la possibilità di un futuro più sereno e di un possibile accordo di partenariato su presupposti realisticamente sostenibili.
Ma perché scrivo così spesso del Monte, mi chiedete. Semplice, perchè Siena non può perdere la “sua” Banca, così come la Regione Toscana e direi il centro Italia non potrà fare a meno del Monte. Così è se vi pare....

Roberto Morrocchi

 

 

 

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