BLOCK NOTES: MATRIMONI TRA BANCHE, UBI VERSO SIENA?

News inserita il 04-10-2019 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

Possibili fusioni bancarie

Ho letto con attenzione il riassunto redatto dall'Avvocato Sindaco De Mossi sulle tante, tantissime, cose fatte nel primo anno di mandato. Me ne rallegro, anche se, sarà tutta colpa mia, non ho una percezione entusiastica sulle realizzazioni progettate o messe in piedi dalla sua Amministrazione.
Anzi ho condiviso, proprio in questi giorni, un post di un mio vecchio compagno socialista dell'allora garofano che recita così... “Siena è uscita dalla Re.A.Dy. Siena è uscita dalla Fondazione Musei Senesi. Forse Siena esce anche da Siena Casa e forse manda a monte il Si Pedala. Insomma Siena esce. Di Senno?”.
Insomma mentre il Sindaco in Consiglio Comunale cerca di focalizzare l'attenzione di Consiglieri e dei media sulle tante cose messe al fuoco dalla sua Amministrazione, io, invece, ero rimasto impressionato dalle cose di un certo rilievo sociale e culturale dalle quali la città ha fatto a meno, voltando decisamente pagina o preparandosi a scrivere capitoli nuovi della sua storia.
Voglio sperare però che, battute a parte, Siena non esca mai di senno.
Leggo con piacere che si comincia a pensare al futuro del Santa Maria della Scala dopo aver perso, fra prima e dopo, colpevolmente, diversi mesi e qualche occasione da cogliere al volo.
Vedremo cosa partorirà la commissione eletta, fra personaggi della maggioranza e della minoranza. Una cosa l'ho capita e cioè che forse si farà a meno di un Direttore Generale, lasciando di fatto nelle mani dell'Avvocato Sindaco questo importante dossier. “Importante” ovviamente se si pensa a rassegne e mostre di assoluto rilievo e richiamo artistico. Perché per le mostriciattole un attendente dell'Avvocato basta e avanza.

Cambio scenario ed entro a gamba tesa sul futuro del Monte dei Paschi condividendo con i miei quattro lettori ciò che è apparso, qualche giorno fa, sulle pagine di Economia del Corriere della Sera. Si parlava di possibili fusioni bancarie, dando per scontato che l'ipotesi di un riassetto nel credito è cosa buona e giusta, per la quale la Borsa tifa apertamente.
Si dava per quasi certo uno sposalizio fra due banche del Nord: UBI e Banco BPM. Si creerebbe così, se la fusione andasse in porto, la terza Banca più grande del Paese, anche se ai prezzi attuali la BCE potrebbe chiedere un rafforzamento di oltre 2 miliardi.
E allora perchè, si domandava Fabrizio Massaro la firma del Corriere, non pensare al coinvolgimento del Monte. Il Governo è azionista al 68% ed è obbligato ad uscire entro il 2021.
Il Monte dei Paschi è strutturalmente a posto e allora – se la Vigilanza Europea assumesse finalmente una linea più morbida - in UBI potrebbero puntare più verso Siena che verso Milano, con lo Stato socio con una quota di minoranza sotto il 10%, creando una grande terza Banca diffusa su tutta la Penisola.
Io vi passo la notizia...vedremo insieme cosa succederà da qui al 2021.

Roberto Morrocchi

 

 

 

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