BLOCK NOTES: LE MANI SULLA CITTÀ

News inserita il 19-03-2021 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

In piena pandemia ci mancava solo che deflagrasse lo scandalo che prende il nome di “Operazione Hidden Partner”

In piena pandemia con le scuole chiuse, i dati dei ricoveri in Area Covid delle Scotte in continuo aumento e con la crisi economica che, all'unisono con quella sanitaria, morde senza tregua i polpacci dei nostri imprenditori e dei cittadini in genere, ci mancava solo che deflagrasse con virulenza lo scandalo che prende il nome di “Operazione Hidden Partner”, che mette, ancora una volta, la nostra città, suo malgrado, al centro di affari portati a termine con denari frutto di evasioni erariali, mediante soldi, tanti soldi, transitati in diversi paradisi fiscali, con la mediazione di procacciatori di affari ed enti compiacenti.
Da vecchio socialista liberale, tutto sono, meno che un giustizialista, che giudica tutti colpevoli, senza nemmeno lo straccio di una sentenza, e proprio nel giorno in cui una mega inchiesta, quella in Nigeria, sullo sfruttamento di giacimenti, si chiude dopo otto anni di inchieste, con un nulla di fatto che libera gli imputati da qualsiasi sospetto, gettando invece ombre su di una magistratura che spende e spande, senza riuscire ad essere garanzia di giustizia e di diritto per tutti, vado avanti senza condannare nessuno, ma conscio che Siena deve trovare nuovo slancio per liberarsi da una emergenza morale e politica – come sottolinea Fulvio Mancuso – che tocca pericolosamente i gangli del potere e dell'economia della nostra città.
Premesso quanto sopra, per me, Igor Bidilo, Andrea Bellandi, Vincenzo Del Regno, Massimo Guasconi e il Vigile sconosciuto, il numero verde, che avrebbe consentito a Del Regno di eludere tutti i divieti per i passaggi nella Ztl, sono “solo” degli inquisiti e innocenti fino a prova contraria, leggi il lungo percorso giudiziario che li attende.
Ma non posso non parlare di “mani sulla città”, anche se l'Avvocato Sindaco De Mossi accampa giustificazioni legate al difficile momento economico attraversato da Siena, dopo il rischio fallimento del Monte, la spogliazione della Fondazione e diverse altre situazioni critiche.
“ Ho visto con favore- afferma - che imprenditori internazionali calassero su Siena per rilevare un marchio storico come il Nannini e mettere in piedi diverse attività che hanno dato lavoro ad almeno trecento persone”. Tutto giusto, per carità, ma i rumors su Bidilo non erano solo “voci” e un pizzico di prudenza in più avrebbe forse evitato il salto nel vuoto, che mette a rischio, ora, proprio quei trecento posti di lavoro così come a Firenze le Giubbe Rosse rischiano di non aprire più le porte.
L'impressione è che l'Amministrazione si sia buttata a capofitto nell'impresa del Kazako, prestando allo stesso una personalità come quella di Andrea Bellandi, uno che si era speso con tutto il suo peso politico nella campagna elettorale che ha portato De Mossi a Palazzo Pubblico, andando a rivestire il ruolo di massimo mediatore nel progetto che ha introdotto Bidilo in città, divenendo di fatto un assoluto protagonista nello sviluppo del gruppo Nannini, per passare ad occuparsi di rapporti con gli Armeni che hanno rilevato il Siena Calcio divenendone Direttore Generale.
Tutto regolare? Non lo so, saranno i PM e i tribunali, semmai, togliere il polverone da vicende non chiare, che vedono, per esempio, il Del Regno, già Segretario Comunale a Siena fino al novembre del 2014 e poi dall'aprile 2017 all'agosto 2019 membro della Fondazione MPS e quindi giudice della Corte dei Conti per la Toscana.
In tutta questa confusione, mi piace, e gliene do atto, che il De Mossi, abbia rimesso il mandato di difensore del Bellandi, così come il Guasconi si sia dimesso dalla Presidenza della Camera di Commercio. Ah...ci sarebbe da dire qualcosa anche su Salvatore Caiata, per anni personaggio di spicco nella Siena commerciale. Ci accontentiamo, per ora, di registrare che l'ex 5Stelle si è dimesso da Segretario della Basilicata di Fratelli d'Italia, il partito che aveva scelto dopo essere stato defenestrato dai grillini. Ma la carne al fuoco è tanta e speriamo che Siena non si bruci ancora.

Roberto Morrocchi

 

 

 

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